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Questo articolo è stato pubblicato il 10 ottobre 2011 alle ore 13:41.

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(Corbis)(Corbis)

Ennesimo calo per la produzione industriale greca. Ad agosto l'indice è sceso dell'11,7% su base tendenziale, dopo le contrazioni registrate a luglio (-2,8%) e giugno (-13,1%). Lo rende noto l'ufficio nazionale di statistica. Nello stesso mese la produzione manifatturiera è scesa dell'11% rispetto ai livello dello stesso mese dell'anno precedente (-2,3% a luglio).

Il clima sociale nel Paese si fa nel frattempo sempre più pesante: per oggi è previsto un nuovo sciopero generale dei trasporti, mentre sono in corso i negoziati fra il governo e la troika dei creditori (Fmi, Banca Mondiale e Ue) per lo sblocco della nuova tranche di aiuti, che dovrà essere deciso entro il 24 ottobre prossimo.

Apprezzamenti per il piano franco-tedesco
Il portavoce del governo di Atene, Ilias Mossialos, ha espresso intanto apprezzamenti per il piano franco-tedesco che prevede un rafforzamento del capitale delle banche europee. «Quella di ricapitalizzare le banche - ha detto Mossialos - è una decisione molto positiva».

Secondo quanto riporta il Financial Times Deutschland (Fdt), Angela Merkel premerebbe sui partner europei per convincerli ad accettare l'idea di un taglio radicale del debito greco, che si risolverebbe in pratica in un fallimento della Grecia. Il problema del fallimento di Atene ha svolto un ruolo predominante nei colloqui di ieri alla Cancelleria tra la Merkel e Nicolas Sarkozy, anche se la Francia si mostrerebbe ancora scettica su questa decisione. Il Ftd aggiunge di aver appreso ieri da diverse fonti attendibili che il governo tedesco considera inevitabile un'insolvenza della Grecia, anche se non è ancora chiaro quando ciò debba essere annunciato ufficialmente. Il giornale scrive che sul problema della dichiarazione di una bancarotta greca la Germania deve però superare le resistenze della Commissione europea e di parecchi Stati dell'Ue. Se si arrivasse ad una dichiarazione di default della Grecia, a farne direttamente le spese sarebbero anche i contribuenti tedeschi, poichè la banca pubblica KfW possiede crediti per oltre 13 miliardi di euro nei confronti di Atene, una parte dei quali in caso di taglio radicale del debito di Atene dovrebbero essere coperti dal bilancio dello Stato. (S.Nat.)

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