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Questo articolo è stato pubblicato il 11 ottobre 2011 alle ore 06:41.

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SHANGHAI. Dal nostro corrispondente
Per anni hanno un po' snobbato l'Italia, preferendole la Francia, la Germania e la Svizzera. Ma ora è una certezza: anche il Belpaese è diventato una tappa obbligata del Grand Tour europeo dei turisti cinesi (si veda Il Sole-24 Ore del 21 agosto). «Nel 2011 abbiamo assistito a un aumento senza precedenti dei visti turistici, che sono pressoché raddoppiati rispetto l'anno prima» dice gongolante il Console Generale a Shanghai, Vincenzo De Luca. Il boom delle richieste d'ingresso nel nostro paese registrato a Shanghai rispecchia l'aumento d'interesse proveniente da tutta la Cina. Nei primi nove mesi di quest'anno, gli uffici consolari italiani oltre la Grande Muraglia hanno rilasciato 126.803 visti ADS (sono i visa per i gruppi turistici), l'86% in più rispetto lo stesso periodo del 2010. A questi vanno poi aggiunti altri 21.247 visti turistici individuali (+31%).
A conti fatti, dunque, da gennaio a settembre quasi 150mila cinesi in viaggio di piacere sono sbarcati negli aeroporti italiani. E a questi vanno aggiunti gli altri turisti che, avendo in tasca un visto Schengen, hanno visitato il Belpaese dopo essere transitati in qualche altra nazione europea.
Quanti cinesi hanno visitato il Colosseo, hanno passeggiato sul Canal Grande o hanno fatto shopping in Via Montenapoleone? È impossibile stabilirlo con certezza, vista l'elevata propensione dei turisti asiatici al viaggio europeo multi paese. Ma sicuramente, spiegano gli operatori, il loro numero sta aumentando a ritmo vertiginoso. «Per fare una stima approssimativa - spiega Gianfranco Mantovani di Italcamel - dobbiamo considerare che circa l'80% dei turisti cinesi in possesso di un visto rilasciato dai consolati italiani visita anche la Francia e la Svizzera. Sebbene gli itinerari multi paese si stiano riducendo rispetto al passato, è presumibile che accada anche il contrario».
Spende poco per mangiare e per dormire. Si svena per lo shopping. In pochi giorni vuole visitare più posti possibili. Predilige la vacanza in comitiva. Sceglie prevalentemente le città perché (almeno lontano da casa) non ama i percorsi naturalistici. È questo il profilo tipico del turista cinese medio che si avventura in un viaggio per l'Italia e per l'Europa.
Poi ci sono i viaggiatori di alto livello, quelli che partono alla volta del Vecchio Continente volando in prima classe, portandosi la servitù al seguito e scegliendo un pacchetto completo a cinque stelle. Sebbene siano ancora un'esigua minoranza, il loro numero sta crescendo notevolmente, al punto che alcuni tour operator hanno messo a punto degli speciali pacchetti superlusso.
Ma se la domanda è sempre più sostenuta, l'offerta fa fatica ad adeguarsi. Oggi, come dieci anni fa, quando i primi pionieri cinesi iniziarono ad affacciarsi nella Penisola, i problemi sono sempre gli stessi: ci sono pochi voli diretti tra Italia e Cina; non abbiamo catene di hotel; non ci sono i grandi magazzini per lo shopping delle grandi comitive.
Viste le carenze strutturali difficilmente colmabili in tempi brevi, non resta che convincere i cinesi che vale la pena di visitare l'Italia anche solo perché l'Italia è bella. «Per far questo servirebbe una maggiore attività di promozione», si lamentano i tour operator. Dopo una lunga latitanza, negli ultimi tempi l'Enit ha intensificato la sua azione oltre la Grande Muraglia: giusto ieri, l'Ente Nazionale del Turismo ha inaugurato a Shanghai l'iniziativa promozionale "Italia comes to you" che ha già riscosso un notevole successo di pubblico a Pechino e a Canton. «Stiamo cercando di recuperare terreno, ma per farlo abbiamo bisogno anche di maggiori collegamenti diretti tra i due paesi. Speriamo che China Eastern si decida presto ad aprire anche i voli su Pisa e Venezia» conclude De Luca.
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I VISTI PER L'ITALIA

Queste le regole di Pechino
I visti Ads (destinati al turismo di gruppo) vengono emessi dagli uffici consolari italiani in Cina. Nei primi nove mesi 2011 sono stati emessi 126.803 visti Ads (+86% sul 2010)
Meno diffusi i visti turistici individuali: 21.247 (+31%)
La maggior parte dei turisti cinesi viaggia in gruppi composti mediamente da 50 persone
Il rilascio del visto turistico richiede un tempo medio di 3-4 settimane
Per l'ottenimento, oltre alla documentazione standard, il richiedente deve sottoporsi a un'intervista e deve versare 50mila Yuan (pari a 5.700 euro) a titolo di deposito cauzionale presso una banca cinese

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