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Questo articolo è stato pubblicato il 18 ottobre 2011 alle ore 07:45.

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Dopo le battute d'arresto di Pisa e Torino, Ikea rilancia sulla crescita con un maxi investimento a Casale sul Sile, in Provincia di Treviso, di 200 milioni e 1.300 nuovi occupati.
«Con Casale - osserva Lars Petersson, ad di Ikea Italia - vogliamo decongestionare i punti vendita di Padova e Gorizia e regalare un'esperienza di shopping positiva ai nostri clienti».

«Si tratta di una grande opportunità per il territorio - dice apertamente Bruna Battaglion, sindaco di Casale sul Sile - anche perché conosciamo la sensibilità di Ikea per l'ambiente. Ora si tratta di proporre un progetto equilibrato che prevenga eventuali opposizioni».

E il progetto Ikea Italia Property l'ha presentato ieri alla Regione Veneto e al Comune di Casale sul Sile. Ufficialmente è l'avvio delle procedure amministrative per la realizzazione del secondo punto vendita Ikea in Veneto, collegato a un polo commerciale che dovrà creare anche un indotto di 200 occupati.
Il maxi investimento veneto assorbe un quinto del miliardo di investimenti annunciato dal ceo del colosso svedese, Mikael Ohlsson, in un'intervista al Sole 24 Ore (dello scorso 28 settembre) per una quindicina di punti vendita nel medio termine. Il nuovo polo commerciale sarà di livello europeo, facilmente accessibile sia dal Bellunese e dall'alto Trevigiano sia dal Friuli e dalle località rivierasche. Ikea, che ha 20 punti vendita, in Italia ha realizzato ricavi per 1,64 miliardi.

La palla ora passa a Regione e Comune, chiamati a valutare la destinazione urbanistica dell'area e a rilasciare le autorizzazioni di legge. L'area individuata, vasta circa 420mila mq, già opzionata da Ikea, è a ridosso di un ingresso del Passante di Mestre. Il ruolino di marcia del polo commerciale prevede una prima fase di sviluppo con una superficie di almeno 35mila mq, «indispensabile affinché si generi una sufficiente forza di attrazione» sottolinea Petersson.
Ikea non improvvisa niente: la scelta è stata preceduta da indagini tecniche per verificare l'idoneità del sito prescelto ad ospitare un polo commerciale di livello europeo, anzitutto dal punto di vista urbanistico, ambientale e infrastrutturale. «Abbiamo avuto dei contatti con le amministrazioni - ammette il top manager - per calibrare il progetto, ma ufficialmente l'iter approvativo è partito oggi (ieri per chi legge ndr). Speriamo che i tempi siano compatibili con quelli di un investitore». «Il primo via libera - aggiunge Battaglion - dovrà darlo la Regione. Poi toccherà al Comune e alla Provincia che dovrà approvare la variante urbanistica. Credo che sia necessario almeno un anno per il via libera definitivo».

E poi il sindaco ricorda che in Veneto non ci sono stati in passato casi eclatanti di sviluppo negato. A Petersson però bruciano le ferite di Pisa e Torino, dove gli investimenti sono stati cancellati per 'sfinimento', dopo 6 anni di attesa. «Sfumata l'ipotesi Vecchiano nel Pisano - spiega il manager svedese - ora, grazie anche al presidente della Regione Enrico Rossi, stiamo per individuare un comune vicino. Per La Loggia, nella cintura di Torino, invece siamo, al momento, senza alternative nonostante gli sforzi del governatore Roberto Cota».
Petersson però è convinto che non si ripeteranno i casi Vecchiano e La Loggia. Anche perché «il Nord est - conclude - è un pezzo importantissimo di Ikea: fornisce al gruppo il 6% dei volumi acquistati in tutto il mondo».

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