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Questo articolo è stato pubblicato il 20 novembre 2011 alle ore 14:48.

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MILANO. Malpensa reagisce agli annunci di Lufthansa e Air France che ne hanno nuovamente offuscato l'immagine. Il più grande aeroporto del Nord sta costruendo a fari spenti e senza clamore la terza ala (il cosiddetto "terzo terzo" dell'aerostazione), dalla quale sta emergendo ed è già ben visibile il terzo satellite, denominato satellite C, quello proiettato sul futuro. Il satellite al quale dovrebbe attraccare il più grande aereo di linea del mondo, l'Airbus A380, che Emirates avrebbe in programma di far sbarcare entro un anno a Malpensa. Il costo totale dell'opera, terzo lotto più satellite C, ammonta a 350 milioni, interamente finanziato da Sea.
Il satellite C

L'aeroporto padano non si arrende e amplia le strutture nonostante l'abbandono di Lufthansa Italia, che ha privato lo scalo di circa 200 collegamenti settimanali, nonostante la decisione di Air France di trasferire a Linate i voli su Parigi e nonostante il trasloco (risale al marzo 2008 ma la ferita è ancora aperta) dei voli Alitalia, che nel giro di una notte migrarono in blocco da Milano a Roma gettando lo scalo e gli operatori commerciali presenti in aeroporto nello sconforto. Cresce perché Malpensa, così dicono i suoi dirigenti, ha fiducia nel futuro e nella possibilità di riportare lo scalo ai livelli per i quali era stato progettato. E così il visitatore che fa il suo ingresso nel cantiere del terzo satellite, che costituisce il naturale prolugamento verso Nord dell'aerostazione, quasi si stupisce delle dimensioni imponenti dell'infrastruttura e si chiede se davvero servirà una simile opera.

E gli rispondono che sì, servirà e aiuterà Malpensa a uscire dal guado. I segnali in effetti sono positivi. All'interno del terzo satellite, al momento popolato da tecnici e operai (ce ne sono un'ottantina ma presto aumenteranno), sarà realizzata la maxi-sala vip di Emirates. «Sarà il primo spazio di questo tipo che avremo in Italia» spiegano fonti della ricca compagnia degli Emirati. La lounge permetterà ai viaggiatori Emirates di classe business e di prima classe di imbarcarsi direttamente, senza passare dal gate. Un incentivo ulteriore per l'arrivo a Malpensa del superjumbo. Capace di ospitare oltre 500 passeggeri, l'Airbus A380 è il nuovo gigante dei cieli, con un'imponenza tale da richiedere la costruzione di nuove strutture d'attracco negli aeroporti.

La sensazione che si prova visitando il cantiere dall'interno è di passeggiare su un ponte gettato nel cuore della pista. La visione panoramica, dientro le grandi vetrate che sono già state montate, è assicurata. Attualmente a Malpensa sono operativi due satelliti: il satellite A, destinato ai voli dell'area Schenghen; il satellite B, per i voli extra-europei. Quando il terzo satellite entrerà in funzione, tutti i voli extra-europei passeranno alla nuova struttura, mentre il satellite B verrà sfruttato sia per i voli dell'area Scenghen sia per quelli extra Europa. L'obiettivo della Sea, il gestore aeroportuale, è ottenere l'agibilità del terzo satellite entro dicembre 2012, mentre l'ingresso a pieno regime è programmato per il 2013. Nel terzo satellite il sistema di smistamento e riconsegna dei bagagli, assicurano i tecnici, sarà velocizzato e l'intera strutturà verrà pensata e organizzata per massimizzare il comfort dei passeggeri.

Attualmente sono 214 i check-in presenti nel terminal 1 di Malpensa. Con la realizzazione del 3°/3° si raggiungeranno tra i 260/290 check-in a seconda delle necessità richieste dalle compagnie. La superficie è di 100mila metri quadrati, i pavimenti saranno in marmo e ci saranno pareti modulari. Il progetto architettonico è stato realizzato da Gregorio Caccia Dominioni.

Ferrovia e cargo city
Il terzo satellite non è la sola novità che presenta Malpensa in queste settimane. L'altro fronte di sviluppo è costituito dall'area cargo (merci): è stata appena ultimata la copertura lunga circa un chilometro sul raccordo ferroviario che collega Malpensa con Milano (la linea del Malpensa Express). La copertura sulla ferrovia – una sorta di terrapieno artificiale – rende di fatto agibile una vasta area che sorge proprio di fronte all'attuale cargo city, cioè l'aerostazione merci di Malpensa. Sull'area ricavata dalla copertura sulla ferrovia sorgeranno magazzini, centri di sistamento, centri servizi e altre attività logistiche. Il prossimo obiettivo è realizzare il collegamento ferroviario diretto tra il terminal 1 di Malpensa – cioè l'attuale aerostazione – con il terminal 2, la vecchia aerostazione ora interamente dedicata a Easyjet. Circa quattro chilometri di strada ferrata, da completare entro l'Expo 2015, che richiedono un investimento di 126 milioni. Al momento è stato ultimato il progetto preliminare. L'obiettivo di Sea, Regione Lombardia e Ferrovie Nord Milano è accelerare i tempi.

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