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Questo articolo è stato pubblicato il 23 novembre 2011 alle ore 11:48.

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Uno degli esempi più noti e più riusciti di questi cosiddetti scambi Sud-Sud è l’espansione del programma brasiliano Bolsa Familia, che assegna un salario minimo e alimenti alle famiglie povere che dimostrano che i figli frequentano la scuola e sono in regola con le vaccinazioni. Il programma ha consentito una straordinaria riduzione della povertà del Brasile ed è stato applicato nel vicino Peru, nonché in India e Cina.

Una simile iniziativa messicana è stata attuata a New York City, dove i primi risultati mostrano una riduzione della povertà, un miglioramento delle condizioni sanitarie e una maggiore frequenza scolastica – risultati che gli sforzi locali non avevano raggiunto prima di adottare i modelli testati dai vicini Paesi del Sud.

La cooperazione Sud-Sud (e Sud-Nord) dimostra che gli aiuti efficaci richiedono qualcosa che va oltre il denaro. Conoscenza, esperienza, competenza tecnica e coordinamento sono parimenti importanti.

Infine, la trasparenza e la responsabilità sono cruciali ai fini di un successo a lungo termine. La mancanza di trasparenza può trasformare i progressi reali in veri e propri fallimenti. In Indonesia, ad esempio, Suharto, un dittatore benevolo che ha favorito le piccole élite e lottato contro la povertà, ma che ha permesso che dilagasse la corruzione, alla fine ha dovuto fare i conti con una popolazione stanca della mancanza di riforme politiche. Più recentemente, diversi leader del Medio Oriente e del Nord Africa che hanno prodotto una crescita forte ma incompleta sono andati incontro a un destino simile.

La trasparenza serve sia ai Paesi in via di sviluppo che ai donatori. La Banca mondiale pubblica ora più informazioni sui suoi programmi di quanto non abbia mai fatto in passato, e mette gratuitamente a disposizione di tutti i dati sullo sviluppo. Monitoriamo altresì le nostre performance e condividiamo i risultati in un sistema pubblico detto corporate scorecard.

Man mano che i Paesi ricchi rafforzeranno i propri budget di aiuti e i Paesi in via di sviluppo diverranno più vulnerabili agli effetti dell’attuale crisi, la questione non sarà se gli aiuti funzioneranno, bensì in che modo potranno funzionare meglio. Imparare dagli errori, lavorare insieme e assicurarsi che i Paesi siano responsabili del proprio sviluppo sono passi fondamentali per la riuscita dei programmi di aiuto. Qualsiasi passo indietro darà invece ragione agli scettici.

Sri Mulyani Indrawati è amministratore delegato della Banca mondiale. È stata ministro delle Finanze dell’Indonesia.

Copyright: Project Syndicate, 2011.www.project-syndicate.orgTraduzione di Simona Polverino

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