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Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2011 alle ore 08:19.

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ROMA. Attenzione alle fasce più deboli e maggiore manovrabilità delle aliquote. Sono le due richieste che i sindaci presenteranno al governo nel faccia al faccia sulla manovra che dovrebbe tenersi domenica e a cui parteciperanno anche i governatori e i rappresentanti delle Province.

Ad anticipare la posizione dell'Anci è stato il presidente Graziano Delrio al termine dell'ufficio di presidenza di ieri: l'orientamento dell'esecutivo – ha spiegato il primo cittadino di Reggio Emilia – è quello di «tassare gli immobili in generale, compresa la prima casa. In questo caso – ha aggiunto – chiederemo attenzione alle fasce più deboli e la manovrabilità dell'aliquota, in modo che i Comuni possano essere in possesso delle risorse minime necessarie». Una maggiore manovrabilità – ha spiegato ancora Delrio – consentirebbe di rendere più «sopportabili» i tagli che hanno fin qui pesato per il 3% della spesa corrente in capo ai municipi. E che ha penalizzato soprattutto il trasporto locale e i servizi sociali erogati ai cittadini.

Massima disponibilità a collaborare con il governo dunque da parte dell'Anci, specie dinanzi a «più autonomia» e «più tassazione sul patrimonio». Concetti che l'associazione dei sindaci ha messo anche nero su bianco in un documento approvato ieri nel quale s'invita il premier Mario Monti ad avere fiducia «nell'operato dei comuni» e ad «utilizzarli per costruire una riforma sociale fondata sulla crescita e sulla redistribuzione dei sacrifici e delle opportunità».

La stella polare, ha ribadito il documento, deve essere «la crescita economica che nel 2012 si annuncia negativa». Da qui la richiesta dei municipi «di modificare il patto di stabilità interno, prevedendo che una parte degli investimenti siano esclusi dai vincoli», elaborando al contempo «proposte concrete per fare in modo che la valorizzazione del patrimonio immobiliare sia utilizzabile per realizzare opere pubbliche ed abbattere il debito». (Eu. B.)

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