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Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2011 alle ore 06:41.

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ROMA
La firma di tutti i sindacati dei due accordi raggiunti con Fiat e Dr Motor conclude la vertenza su Termini Imerese assicurando gli incentivi per accompagnare alla pensione 640 lavoratori e la riassunzione degli altri da parte dell'impresa di Di Risio che dal 1° gennaio avvierà l'attività al posto del Lingotto.
Per raggiungere l'intesa complessiva è stato necessario sciogliere gli ultimi due nodi: si è attribuita al ministero dello Sviluppo economico e alla Regione siciliana (invece che ai sindacati) la richiesta di ricorrere alla mobilità incentivata, con la garanzia che verranno mantenuti i requisiti pensionistici vigenti, escludendo l'applicazione delle nuove norme che il governo si appresta a varare. Dal 1° gennaio tutti i 1.566 attuali dipendenti di Fiat entreranno in cassa integrazione straordinaria per cessazione attività per 2 anni, poi scatterà la mobilità per 4 anni. Come stabilito sabato sorso, con la mediazione determinante del ministro Corrado Passera, i 640 lavoratori di Termini Imerese che nei prossimi 6 anni matureranno i requisiti per la pensione, riceveranno un bonus medio di 460 euro mensili. L'incentivo alla mobilità sarà uguale per operai e impiegati, chi farà tutti e 4 gli anni di mobilità avrà 22.850 euro.
Di Risio si è impegnato a investire complessivamente 110 milioni per produrre 4 modelli di vetture per ognuno dei segmenti di mercato: da 10mila auto (2013) si passerà a 60mila del 2017. Dr Motor avrà un organico di 1.312 lavoratori a regime (2016), le assunzioni avverranno in modo graduale, le prime 241 nel 2012. A tutti verrà applicato il contratto nazionale dei metalmeccanici, insieme al riconoscimento di alcune voci del cedolino di dicembre 2011 relative a inquadramento, scatti di anzianità, superminimo individuale e quattordicesima. Sarà risolto anche il problema dei lavoratori dell'indotto (circa 350): una parte sarà assunta da Dr Motor, la restante dalle altre 4 aziende impegnate nella riqualificazione del polo industriale palermitano (Biogen, Lima group, Newcoop e Medstudios). «Il processo di insediamento di Dr Motor a Termini Imerese è operativo – spiega l'ad di Invitalia, Domenico Arcuri –. Nei prossimi giorni faremo gli accordi con le altre 4 aziende, alla fine il numero degli occupati sarà maggiore rispetto a quello dell'inizio della crisi».
Tirano un sospiro di sollievo per la positiva chiusura della vertenza i rappresentanti di Fiom, Fim, Uilm, Uglm e Fismic. «Il miglior accordo possibile sarebbe stato non chiudere lo stabilimento Fiat» sostiene Susanna Camusso (Cgil), ma «data la scelta del Lingotto, quello firmato è l'accordo che è possibile fare per dare una prospettiva a quel territorio». Per Raffaele Bonanni (Cisl) il percorso é stato «tormentato» ma «finalmente si é trovata una soluzione, che lenisce le troppe ferite che i lavoratori hanno dovuto subire». Non si può cantare vittoria anche per Luigi Angeletti (Uil) perchè «una vittoria sarebbe stato un accordo come a Pomigliano, non é stato possibile e questa soluzione rappresenta il minor male possibile». Per Antonio D'Anolfo (Uglm) «abbiamo fatto in modo che nessun lavoratore di Termini Imerese rimanga senza tutele».
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