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Questo articolo è stato pubblicato il 08 dicembre 2011 alle ore 18:49.

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Mario Monti (LaPresse)Mario Monti (LaPresse)

Il Governo taglia le stime del Pil per quest'anno e per i prossimi anni: nel 2011 la crescita dell'economia italiana frenerà a +0,6%, nel 2012 andrà in segno negativo con un -0,4%, mentre nel 2013 tornerà in territorio positivo con un aumento del Pil dello 0,3%, per poi tornare a crescere dell'1% soltanto nel 2014. È il quadro delle previsioni macroeconomiche aggiornato e trasmesso al Parlamento con la manovra.

Il Governo conferma inoltre le stime sul deficit/Pil per gli anni 2012-2014, con un lieve miglioramento, anche se non quantificato. «Gli obiettivi programmatici di indebitamento netto per il 2012 e il 2014 restano confermati, anzi presentano un lieve miglioramento», si legge nell'aggiornamento del quadro macroeconomico trasmesso al Parlamento insieme alla manovra. Le ultime previsioni di settembre vedevano un deficit/Pil all'1,6% nel 2012, allo 0,1% del 2013, nel 2014 si prevedeva un avanzo di 2 decimi di punto. Questa tabella di marcia era stata corcordata con Bruxelles ai fini del conseguimento del pareggio di bilancio nel 2013. Il disavanzo nel 2011 si colloca al 3,8% in lieve miglioramento rispetto alla stima della Nota di aggiornamento al Def di settembre (3,9%). Senza la manovra il deficit si attesterebbe al 2,5% nel 2012, all'1,3% nel 2013 e all'1,1% nel 2014.

L'effetto spread peserà sui conti italiani per 17,9 miliardi nel 2012: la spesa per interessi balza infatti dai 77.324 milioni di euro di quest' anno ai 94.214 euro stimati per il 2012. È quanto calcola il Tesoro nella relazione al Parlamento con le nuove stime: gli interessi saliranno dal 4,9 al 5,8% del Pil.

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