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Questo articolo è stato pubblicato il 10 dicembre 2011 alle ore 10:45.
L'ultima modifica è del 09 dicembre 2011 alle ore 21:32.

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Sembrava fatta e invece la trattativa Fiat-sindacati sul contratto degli stabilimenti italiani del Lingotto si allunga ulteriormente con altre due tappe. Una cosa è certa: oggi all'Unione Industriale di Torino torneranno a riunirsi le parti per un tavolo - dicono i sindacati - strettamente tecnico, mentre la trattativa vera e propria riprenderà lunedì nel tardo pomeriggio per sciogliere i nodi sull'assenteismo e gli straordinari. Ad ogni modo la firma sul contratto Fiat non vedrà la luce questo weekend.

La svolta è arrivata ieri nel tardo pomeriggio, quando la discussione sul nodo dell'assenteismo e sugli straordinari, in particolare, non si è sbloccata, soprattutto a causa di un irrigidimento da pare della Uilm. Quando poi arriva una dichiarazione, del segretario generale Uilm Rocco Palombella che sostanzialmente afferma che la trattativa non è conclusa e che sarà affrontata in una riunione di segreteria nazionale lunedì mattina a Roma, è chiaro che il traguardo si allontana.
«C'è qualcuno che ha il grilletto più veloce del West», ha ironizzato il segretario generale Fim, Bruno Vitali, sull'irrigidimento di Palombella. «Dobbiamo lavorare per sbloccare questi punti - ha aggiunto Vitali -. Se non troviamo la quadra su questo il negoziato fallisce. Ormai siamo arrivati in fondo, o si fa l'accordo o c'è la rottura e non si riprende più».
La trattativa prosegue, non c'è nessuno stop, nessun tavolo tecnico o laterale, c'è solo una trattativa che proseguirà», ha aggiunto il leader della Fismic, Roberto di Maulo, che aveva mostrato segni di insofferenza dopo le dichiarazioni di Palombella. Stesso concetto lo ha ribadito Antonio D'Anolfo della Ugl che ha sottolineato la necessità di approfondire alcuni punti. Punti che verranno approfonditi domani, ma che non vedranno certamente una risoluzione definitiva.

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