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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2011 alle ore 15:31.
"Firmata intesa su contratto del Gruppo. Sospiro di sollievo per i circa 80.000 addetti. Con la disdetta unilaterale dei contratti si era chiusa una porta, con questo accordo si è aperto un portone. Una trattativa dura con la casa torinese che ha confermato tutti gli investimenti per ‘Fabbrica Italia' ed il vincolo a rimanere sul territorio nazionale. Accordo, quindi, positivo". Lo dichiara Rocco Palombella, segretario generale della Uilm al termine di una trattativa che durava da più di due mesi e che almeno un paio di volte, come nell'ultimo fine settimana, è stata sul punto di rompersi.
"Tutti gli addetti del Gruppo in questione- ha ribadito Palombella- dal primo gennaio non subiranno l'esercizio provvisorio relativo agli aspetti retributivi e normativi, dato che con l'intesa è stata scongiurata l'azione unilaterale sui lavoratori esercitata dall'azienda guidata da Marchionne ed Elkann. E' stato un confronto aspro con la controparte, ma abbiamo davvero realizzato un accordo positivo, perché si sono di fatto determinate occasioni migliori per chi lavora in Fiat".
Diversi i punti che soddisfano la Uilm: "Dal prossimo anno –ha spiegato il leader sindacale- un premio di risultato di 500 euro, uno scatto ulteriore di anzianità per tutti gli addetti, un aumento reale della paga base. Poi, incrementi retributivi sullo straordinario, la riconferma dei due livelli di contrattazione, un nuovo inquadramento professionale. Per quanto riguarda il tema della rappresentanza è stato confermato il sistema delle Rsa attraverso il voto proporzionale ed il metodo elettivo. Infine, sul problema dell'assenteismo, che ci ha diviso dalla controparte fino all'ultimo minuto, abbiamo condiviso una formulazione che garantisce i malati veri con delle norme stringenti utili a dissuadere quelli ‘finti', un modo per evitare ingiustizie nei confronti di chi lavora".
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