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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2011 alle ore 08:11.

«Mi piacerebbe acquisire altri produttori di Asti Docg, ma è difficilissimo trovare qualcuno disposto a vendere, ora però voglio concentrarmi su Gancia e sui suoi due prodotti Docg, un passaporto per sfondare negli Stati Uniti e in Russia»: Roustam Tariko, lo zar della vodka, 49 anni, capelli scuri lunghi, un abito blu scuro, parla (un buon italiano) con calma e ostenta sicurezza e competenza di vini e finanza.

A volte sembra che esageri, specie quando dichiara: «Non mi dispiacerebbe comprare una banca italiana: oggi sono valutate dal mercato appena il 15/20% del loro valore effettivo». Ma di risorse pare disporne in abbondanza: per Forbes, Tariko è il 48° uomo più ricco di Russia, con un patrimonio stimato in 1,9 miliardi di dollari, grazie soprattutto alla sua vodka Russian Standard e alla Russian Bank. Sbarcato a Mosca dal Tatarstan, cominciò offrendo agli stranieri servizi allora introvabili. Per poi firmare contratti con Ferrero e alcune società del beverage, importando e distribuendo prodotti di consumo. Oggi la sua Russian Standard produce la più importante vodka di alta gamma di Russia ed esporta in 75 Paesi. Inoltre la consuetudine di Tariko con i vini piemontesi è di antica data: da importatore, ha fatto conoscere ai connazionali Martini e Cinzano.

«Nel vino - dice l'imprenditore - è difficilissimo costruire un brand internazionale. Gancia ci dà questa formidabile opportunità. E dal prossimo primo gennaio anche il Prosecco sarà Docg».

Qual è il livello di notorietà del brand Gancia?
Elevato: se lei in Russia chiede a un ragazzo cos'è l'Asti le rispondono tutti. Ma anche negli Stati Uniti, dove è in atto un boom dello spumante, la notorietà è minore ma c'è un potenziale di crescita enorme.

Quali sono i suoi progetti per Gancia?
Entro due o tre mesi avremo le idee più chiare su come trasformare la casa di vini piemontese in un brand globale. Il nostro è un investimento strategico di lungo periodo che ci garantirá l'opportunitá di diventare una delle società dominanti nel settore del beverage a livello mondiale. Abbiamo dimensioni, infrastrutture e risorse finanziarie tali da trasformare Gancia nel marchio leader sia in Russia sia a livello globale attraverso un rafforzamento del brand e un investimento nel personale e nel management.

E la produzione? Quella è legata alla denominazione.
Certo: non sposteremo mai la produzione da Canelli.
Come ha valutato la situazione industriale e finanziaria di Gancia?
Buona: a livello industriale si è raggiunto un Ebitda positivo; a livello finanziario la situazione è accettabile. L'audit di PriceWaterhouse non ha rilevato particolari problemi. Comunque per il mio gruppo non ci sono problemi.

Qual è il suo progetto internazionale più importante in questo momento?
Vorremmo salire al 30% di Cdc, societá quotata alla Borsa di New York e Varsavia, e operante nella produzione e distribuzione di vodka. Il mio gruppo possiede il 9,9% ma ora punta a salire al 30. Abbiamo presentato un'offerta e stiamo aspettando una risposta. Potremmo diventare il secondo produttore al mondo di vodka. (E.Sc.)

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