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Questo articolo è stato pubblicato il 19 dicembre 2011 alle ore 06:39.

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Tre versioni, quattro motori, una linea tutta nuova che ispira simpatia e una sensazione di robustezza. Ecco la Fiat Panda del 2012: l'iconica utilitaria, venduta in 6.4 milioni di esemplari, ritorna ed è di nuovo made in Italy. La terza generazione (quarta se si considera il grande rinnovamento del 1986) è ora costruita a Pomigliano e non più a Tychy in Polonia come la serie attuale. Per l'ammodernamento dell'impianto campano il Gruppo ha speso 800 milioni di euro. La vettura è stata profondamente rinnovata. Il pianale, derivato dall'attuale, è stato migliorato. La carrozzeria, dove spicca un frontale che ammicca alla 500, è inedita. Dal punto di vista meccanico, la nuova Panda porta al debutto la versione aspirata dell'ormai noto bicilindrico TwinAir finora montato nei modelli del gruppo in edizione turbo da 85 cavalli. Il nuovo propulsore eroga 65 cavalli, ma al momento non è prevista la commercilizzazione in Italia. La gamma delle motorizzazioni prevede, dunque, altri due motori a benzina (il citato TwinAir sovralimentato) nonché il classico quattro cilindri Fire 1.2 da 69 cavalli, ora battezzato Evo e il noto turbodiesel 1.3 litri Multijet II da 75 cv. Eccetto il Fire, tutti i motori hanno lo start and stop di serie e il turbo benzina può essere abbinato anche al cambio robotizzato a 5 marce. L'anno prossimo arriveranno anche le varianti bi-fuel a Gpl e Metano, oltre alla 4x4. La nuova citicar a quattro porte è più larga della vecchia serie (1,643 contro 1,58), mentre la lunghezza non varia granché e ora arriva a 3,653 metri. Per apprezzare il salto in avanti basta salire a bordo: lo spazio non manca ed è evidente la senzazione di qualità. Certo, i materiali sono economici, ma l'arredo è ben fatto, ed è piacevole il design dove spicca, anche all'interno, oltre che all'esterno, il motivo del quadrato con angoli stondati detto in gergo squircle (si veda il box in pagina). Validi gli accoppiamenti, pratico il tascone in plancia e comodi i sedili. La vettura ha una buona abitabilità, è silenziosa e il comfort non manca grazie a sedili ben studiati. Peccato per la protuberanza sotto la plancia che costringe un po' i movimenti del piede sinistro. In strada la piccola italiana si comporta bene. L'assetto è sincero, le sospensioni fanno bene il loro mestiere e lo sterzo premendo il tasto city diventa leggerissimo. abbiamo provato in un breve la test drive sia la vesione con il TwinAir Turbo da 85 cavalli sia quella diesel con il MultiJet da 75. Quest'ultimo la trasforma in una vetturetta universale che va bene in città e fuori: si apprezza alla corposa coppia ai bassi regimi. Il bicilindrico invece conferma le sue doti e peculiarità: consuma poco a patto di non affondare troppo il pedale. Dietro si sta decorosamente anche in quattro, il bagagliaio vanta una capacità di 225 litri che diventano 260 spostando il sedile. Nella dotazione, di serie o a richiesta spiccano il sistema hi-tech anticollisione che frena la vettura nella marcia in città a bassa velocità nonché i sistemi infotainment Blue&Me abbinabile anche al navigatore TomTom2. Non manca la spia che indica quando si deve cambiare marcia: cosi si abbattono i consumi e se si vuole guidare "green" ecco che il TwinAir sfodera la funzione "eco". Tre gli allestimenti: Pop, Easy e Luonge; i prezzi partiranno da 10.200 euro, la commercializzazione è prevista per l'inizio di febbraio, ma la vettura è ordinabile già dal 20 di questo mese. È stata sviluppata anche una speciale formula di finanziamento anticrisi: 100 euro al mese per 100 mesi.
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