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Questo articolo è stato pubblicato il 03 gennaio 2012 alle ore 16:02.

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(Reuters)(Reuters)

Il numero dei disoccupati spagnoli ha raggiunto a fine dicembre un nuovo record toccando quota 4.422.000 unità. Un livello che non si vedeva dall'inizio della crisi nel 2008 e dall'avvio della diffusione delle statistiche mensili (1996). Nel terzo trimestre 2011 il tasso dei senza lavoro si è attestato al 21,52% lasciando alla Spagna il non invidiabile record tra i Paesi industrializzati. Il dato conferma il deterioramento della situazione economica certificato qualche giorno fa anche dalla Banca di Spagna.

Deficit all'8% pil, ben oltre il previsto 6%
Le difficoltà della congiuntura spagnola trovano riscontro nel peggioramento dei conti pubblici. Nei giorni scorsi il governo ha stimato che il deficit si attesterà all'8% del Pil, oltre l'obiettivo del 6% posto per il 2011: «Le cifre sono molto più elevate di quanto non fosse stato comunicato in precedenza - ha precisato il vice-primo ministro Soraya Saenz de Santamaria - e per le quali si era impegnato il governo precedente». Il premier Mariano Rajoy aveva messo in chiaro che se i dati del deficit per il 2011 avessero superato l'obiettivo del 6%, sarebbe stato necessario un ulteriore taglio da 10 miliardi di euro.

Nuovo pacchetto misure austerità da 8,9 miliardi
Taglio che è puntualmente arrivato. Il 29 dicembre l'Esecutivo di centrodestra ha infatti varato un primo pacchetto di misure di austerità che prevede tagli ai budget dei ministeri per 8,9 miliardi di euro. Il capo del governo aveva già annunciato un taglio alle spese per 16,5 miliardi di euro per il 2012 - «per l'insieme dell'amministrazione pubblica» - allo scopo di riportare il deficit pubblico al 4,4% del Pil nel 2012. Ma qualora il deficit del 2011 fosse arrivato al 7% e non al 6%. Allora si sarebbero rese necessarie «economie aggiuntive per 10 miliardi» e a seguire per ogni punto aggiuntivo di deficit. Considerato che il deficit per il 2011 dovrebbe dunque toccare l'8% del Pil, per il 2012 appaiono necessari risparmi per complessivi 40 miliardi di euro circa. Secondo il nuovo ministro dell'Economia, Luis de Guindos, la Spagna non dovrebbe registrare una significativa contrazione dell'economia nel 2012 e il governo intende presentare proiezioni per il nuovo anno «le più realistiche possibile».

De Guindos, tagli e aumenti tasse chiesti dall'Europa
De Guindos ha giustificato il pacchetto di tagli e aumenti delle tasse con le condizioni imposte dall'Unione europea. «Senza queste misure - ha spiegato il ministro in un'intervista a Cadena Ser - la situazione sarebbe estremamente difficile. Abbiamo dovuto intervenire perchè altrimenti ce lo avrebbero imposto gli altri». Le azioni annunciate venerdì scorso sono, ha aggiunto de Guindos, «un esercizio di responsabilitá politica».

Congelamento degli stipendi pubblici
Fra le misure adottate, il prolungamento del congelamento degli stipendi dei dipendenti pubblici, il congelamento del turnover degli statali nella maggior parte dei settori, una riduzione del 20% delle strutture amministrative, la soppressione di 30 direzioni generali, tagli ai contributi pubblici a partiti politici e sindacati. Tra le altre misure, il congelamento del salario minimo a 641,4 euro e l'aumento da 35 a 37,5 ore per settimana lavorativa dei dipendenti pubblici. Il governo ha inoltre deciso un «aumento temporaneo di alcune imposte» nei prossimi due anni. Gli aumenti riguarderanno l'Irpef, l'Ici e l'imposta sui redditi da capitale.
Nonostante la difficile situazione dei conti pubblici, il nuovo governo, però, ha previsto un aumento dell'1% per le pensioni, congelate dal precedente governo socialista.

Ue si rammarica per sforamento bilancio ma elogia piano di rigore
La Commissione europea si è rammaricata dello sforamento del bilancio spagnolo salutando allo stesso tempo l'adozione di un piano di rigore che dovrebbe rallentare il deficit pubblico: «Mi rammarico dello sforamento di bilancio abbastanza consistente rispetto all'obiettivo per il 2011» - ha dichiarato il commissario europeo agli affari monetari Olli Rehn - pur sottolineando «il significativo pacchetto di misure di bilancio» adottato dal nuovo governo spagnolo. Per il commissario è comunque essenziale che la Spagna corregga il suo deficit entro il 2013 come da programma.

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