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Questo articolo è stato pubblicato il 19 gennaio 2012 alle ore 07:23.

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ROMA. Il blocco dei taxi rimane e si estende. Dopo Napoli e Roma (dove ieri è scattata la diffida del prefetto) arriva a Torino, Genova e Milano. E per i titolari delle auto bianche si apre una nuova giornata ad altissima tensione, in attesa dell'esito dell'incontro tra sindacati e Governo rinviato per le ore 12 di oggi. Ieri non si sono ripetute le intemperanze e le aggressioni di martedì ai pochissimi colleghi che hanno deciso comunque di lavorare: ha prevalso l'invito alla calma dei sindacati che, dopo il lungo confronto con il «parlamentino» riunito al Circo Massimo, hanno alla fine approvato il documento unitario che è stato poi consegnato al segretario generale di palazzo Chigi, Manlio Strano.

Punto centrale della controproposta alla bozza del governo è il ruolo dell'Authority delle reti e dei trasporti, che per i tassisti non dovrebbe decidere sulle licenze né sovrintendere alla regulation di questo particolare settore. Resta il «no» alla doppia licenza compensativa ma nella controproposta al Governo si parla di più posti di lavoro da assicurare grazie all'introduzione della «doppia guida» e di più ore di lavoro per migliorare l'organizzazione del servizio sul territorio. Il documento unitario prevede solo un'apertura minima all'aumento delle licenze «solo dove necessario e in considerazione del limite di capienza dei bacini territoriali». Ma prima di emettere le nuove licenze, a livello comunale ci dovrà essere una «consultazione con i sindacati». E ancora: si propone di rafforzare le turnazioni sempre con l'intesa sindacale raggiunta autonomamente nelle diverse città, mentre per le tariffe si propone di consentire ai tassisti e alle società una «maggiore libertà sulla fissazione delle tariffe» controbilanciata dalla garanzia di una massima pubblicizzazione.

Ieri il leader dell'Uritaxi Loreno Bittarelli, si è detto pronto a caldeggiare «l'emissione dello scontrino fiscale se il Governo ce lo chiedesse».
Si vedrà oggi se una mediazione alla fine arriverà e se si aprirà una tregua. Ieri ad agitare la categoria è stata la decisione del prefetto di Roma di diffidare i titolari di licenza dal blocco del servizio, un passo propedeutico ad una eventuale precettazione. In una comunicazione a Campidoglio e Questura il prefetto Giuseppe Pecoraro ha invitato a «segnalare ogni disservizio che possa comportare l'interruzione di pubblico servizio con conseguente grave pregiudizio al diritto di libertà costituzionalmente garantito ai cittadini utenti». E per questo rappresentanti dei tassisti sono stati convocati dal Questore.
Solidarietà e appoggio alla categoria è però arrivata dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, da sempre sostenitore delle richieste dei tassisti. «Ho preso visione del documento unitario ‐ ha detto il sindaco dopo avere incontrato i tassisti capitanati da Bittarelli ‐ sono proposte che rispecchiano le esigenze della categoria ma che sono in grado di migliorare questo servizio pubblico molto importante tutelando i bisogni dei cittadini utenti».

Solidarietà alla categoria, in giornata, era arrivata anche dal sindaco di Genova, Marta Vincenzi, che nel primo pomeriggio ha visitato il presidio, arringando la folla con un megafono. «Sono qui per portarvi la mia solidarietà», ha detto ai tassisti il primo cittadino. «L'augurio ‐ ha proseguito ‐ è che le trattative che sono in corso possano andare a buon fine».

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