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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2012 alle ore 06:42.

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MILANO
Fino a qualche anno fa le loro mansioni erano in capo ai Ceo, ai Cfo e ai responsabili della compliance aziendale. Ma con la crisi che espone le imprese a sempre maggiori criticità e con gli organismi di controllo internazionali che indicano al sistema bancario e assicurativo nuove norme da seguire affinché non si ripetano i default del settembre 2008, i risk manager (siano essi impiegati nell'industria o nel sistema creditizio) hanno acquisito un'autonomia e un'importanza strategica finora inedita.
E la dimostrazione, oltre che nelle continue richieste di giovani talenti o professionisti esperti nella gestione del rischio che arrivano da imprese, banche, assicurazioni e società di consulenza, arriva dai principali atenei italiani. Alla Bocconi come alla Cattolica, alla Luiss come all'Alma Mater, sono sempre di più le università che dedicano spazio a corsi di laurea e master finalizzati alla formazione di figure professionali che siano in grado di coniugare competenze finanziarie e matematiche con una preparazione economica e gestionale necessaria a completare il bagaglio formativo del risk manager.
Un profilo le cui remunerazioni sono in crescita (secondo l'ultima rilevazione di Gi Group sugli stipendi dei dirigenti sono proprio i responsabili del rischio quelli che guadagnano di più, oltre i 180mila euro all'anno) come in aumento sono le responsabilità che gli vengono affidate. Nelle imprese i risk manager hanno il compito di valutare gli investimenti, programmare le policy e i disciplinari, stabilire strategie di sostenibilità e sicurezza. E il loro ruolo è in rafforzamento anche nel mondo finanziario: «Tanto che alcune società, in particolare i grandi istituti di credito, hanno introdotto una nuova figura, quella del Chief Risk Officer, a cui viene richiesta sia la gestione dei rischi in senso stretto sia l'organizzazione di specifiche divisioni aziendali - precisa Fernando Metelli, presidente dell'Aifirm, l'associazione italiana dei financial risk manager -. Sono dunque dei dirigenti a tutti gli effetti, e tra i più alti nell'organizzazione gerarchica delle società, che riferiscono direttamente all'amministratore delegato o al presidente, di cui sono tra i principali consulenti». «Per essere in grado di rispondere a questi compiti non bastano i soli skills matematico-statistici, propri ad esempio dei Cfo - commenta Cesare Conti, che insegna Financial Risk Management alla Bocconi - ma servono anche delle capacità manageriali e di processo: chi voglia specializzarsi in gestione del rischio, in primis finanziario, deve essere sì in grado di misurare e gestire le potenziali criticità per la società ma anche di fare attività di reporting e di accounting».
Il risultato, per professionisti così formati, è un posto di lavoro sicuro anche in tempo di crisi. Soprattutto in tempo di crisi. Ingegneri con specializzazione gestionale, laureati in economia aziendale, matematici e statistici sono profili fortemente ricercati dalle grandi imprese (anche se sono in aumento anche le piccole e medie realtà produttive che si dotano di risorse in grado di gestire le criticità), dalle banche e dalle società di consulenza. «Nonostante la figura del risk manager sia prevalentemente senior - conclude Paolo Rubini, presidente dell'Associazione nazionale dei manager del rischio - le opportunità lavorative sono numerose anche per i neolaureati, per i quali si sta aprendo un ampio. Questo sia per il periodo di crisi e incertezza che condiziona gli investimenti e rende le strategie aziendali, sia quelle di produzione sia quelle di commercializzazione, più complesse, e le conseguenze più delicate, sia per le nuove normative internazionali che impongono di potenziare la gestione dei rischi».
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Gestori del rischio made in Italy: quattro storie di successo
Massimiliano Storti
p45 anni, Risk Manager a Mc Gestioni Sgr (Gruppo Sara Assicurazioni)
pè stato Senior Financial Analyst alla Forinvest Sim e assistant fund manager alla Aletti Gestielle
pnegli ultimi due anni, nonostante la crisi, Mc Gestioni non ha mai avuto alcuna segnalazione in Banca d'Italia per disfunzioni del sistema o per fuoriuscita da altri limiti

Walter Vecchiato
p42 anni, direttore Risk Management Gruppo Veneto Banca
pfino al 2003 è stato responsabile del servizio Credit Derivatives all'interno della direzione Risk Management di Banca Intesa
pha evitato perdite dirette della banca per il fallimento della Lehman Brothers, del quale aveva sconsigliato l'acquisto di fondi

Riccardo Donati
p39 anni, Risk Manager a Redexe, società di consulenza finanziaria
pR&D Manager at B&S Joint Service
pnonostante la perdita complessiva del valore del mercato azionario, attraverso l'applicazione di nuovi modelli di rischio ha inserito nel portafoglio titoli dei clienti attivi che hanno consentito un aumento di valore degli stessi

Marco Berlanda
p54 anni, responsabile Risk Management gruppo Banco Popolare
pper undici anni ha lavorato per Borsa Italiana per poi passare in Banca Aletti come direttore Finanza e Condirettore generale
pha evitato l'acquisto di titoli tossici e quando nel 2007 è esploso il problema liquidità per le banche, nel giro di pochi mesi ha trovato i capitali necessari

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