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Questo articolo è stato pubblicato il 23 gennaio 2012 alle ore 15:58.

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Ufficialmente l'articolo 18 non è entrato nella discussione odierna. «Non ne abbiamo parlato», si limita a sottolineare la leader di Confindustria, Emma Marcegaglia, al termine del tavolo tra Governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. Ma l'articolo 18 diventa inevitabilmente il convitato di pietra del primo round del confronto. Tanto che alla fine della riunione, dai sindacati arriva un secco no a qualsiasi ipotesi di intervento. Ma Cgil, Cisl, Uil e Ugl, sono freddi anche rispetto a un altro tassello tratteggiato nel documento illustrato oggi dall'esecutivo a Palazzo Chigi: la stretta sulla cassa integrazione. «Le parti sociali al tavolo sono tutte
d'accordo sul fatto che non si può superare la cassa integrazione straordinaria», avverte Susanna Camusso, numero uno della Cgil, lasciando la riunione.

Imprese soddisfatte ma i sindacati frenano sulla stretta alla Cig
Ma mentre le imprese giudicano positivamente il confronto di oggi, i sindacati restano scettici e lamentano il metodo scelto dal Governo. «È stato un incontro positivo - spiega Marcegaglia -. Abbiamo deciso di vederci tra di noi per scambiarci opinioni. Da parte nostra c'è l'idea di lavorare, prima ancora che il tavolo venga riconvocato, su posizioni condivise da tutte la parti sociali». La numero uno di Viale dell'Astronomia ha però ben chiaro su quali tasselli muoversi e lo dice senza troppi giri di parole: sul fronte dell'accesso al mondo del lavoro occorre non avviare «grandi cambiamenti», ma invece «stanare gli abusi» come le false partite Iva.

Marcegaglia: problema non è flessibilità in entrata
Secondo Marcegaglia, però, bisogna stare "attenti" a non ridurre la flessibilità. «Abbiamo condiviso - spiega - anche con i sindacati» che bisogna puntare «sull'apprendistato che è la via migliore di accesso per i giovani e stimolare a usare di più le agenzie interinali». Sulla stretta alla Cig, poi, la leader degli industriali non si sbilancia anche se si dice disponibile a ragionare su un riassetto degli ammortizzatori sociali. «Ci siamo detti aperti a ragionare su cassa integrazione e indennità di licenziamento ma anche che, al momento, dobbiamo fronteggiare una grande crisi e quindi per ora che non si debba procedere a grandi cambiamenti».

Bonanni: attuali ammortizzatori molto importanti per il futuro
I sindacati, invece, chiudono a qualsiasi modifica della Cig. «Gli attuali ammortizzatori possono essere una chance molto importante anche per il futuro», sottolinea il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. «Con la cassa integrazione in deroga e la cassa integrazione straordinaria abbiamo coperto tutti come mai successo e, per fortuna, l'abbiamo fatto in questo momento di crisi». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Camusso. «Per affrontare il problema dell'occupazione, non bisogna licenziare di più» ma riuscire a far diventare fruibile la seconda gamba del sistema. C'è un tema che si chiama emergenza e uno che può essere definito assetto degli ammortizzatori», spiega la leader della Cgil, che sottolinea: «bisogna ridurre le disuguaglianze del sistema produttivo».

Angeletti: Governo non faccia maestra con la penna rossa
Insomma, la strada per un ammodernamento del mercato del lavoro non può passare, sostengono i sindacati, attraverso una riduzione del perimetro degli ammortizzatori sociali. «Prima di smantellare gli
strumenti» degli ammortizzatori sociali «abbiamo bisogno che ce ne
siano altri più efficaci e non più disastrosi», avverte il segretario della Uil, Luigi Angeletti. Il confronto, prosegue, «si deve concentrare su questo. Si tratta quindi di fare «un grande lavoro per fare in modo che le persone
abbiano la capacitá di stare sul mercato e crescere. Su tutto questo siamo disposti a verificare, modificare e discutere». Ma il confronto, avvertono i leader sindacali, deve essere reale. «Il Governo non può essere come la maestra che corregge con la matita rossa e blu», attacca Angeletti. «Non ci possono essere scelte unilaterali su queste materie», gli fa eco Camusso. (Ce.Do.)

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