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Questo articolo è stato pubblicato il 26 gennaio 2012 alle ore 06:41.

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MILANO
Paura diffusa, molte persone che sono scese in strada ma, di fatto, quasi nessun danno. Alle 9.06 di ieri mattina quasi tutto il Nord Italia ha avvertito la scossa di terremoto che ha avuto come epicentro l'Emilia, tra i comuni di Castelnovo di Sotto, Brescello e Poviglio, con un epicentro alla profondità di 33,2 km. La scossa è l'episodio culmine di una mattina che ha visto altri due terremoti scuotere l'Italia, in primo dei quali successo nel veronese alle 0.54, con magnitudo 4,2 e l'ultimo alle 10.04 in provincia di Foggia, con magnitudo 2.4.
Lievi i danni a persone e cose. Per Demetrio Egidi, responsabile della Protezione Civile dell'Emilia Romagna, «i pochi feriti che ci sono stati segnalati, sono dovuti al panico, e quindi a situazioni indirette». Nella zona dell'epicentro sono state in ogni caso chiuse, in via precauzionale, le scuole.
Anche a Milano, dove la scossa delle 9.06 è stata sentita distintamente anche nelle case e negli uffici, dove spesso le persone si sono riversate sulle strade, nelle oltre 400 scuole comunali si sono svolti sopralluoghi dei vigili del fuoco e della protezione civile. La situazione è stata definita da Palazzo Marino «sotto controllo», anche se in tre istituti scolastici «si è reso necessario un approfondimento». Alcuni istituti sono stati temporaneamente evacuati a scopo precauzionale.
Alcune evacuazioni hanno avuto luogo anche in altre zone del Nord Italia: in Versilia, dove a scopo precauzionale gli studenti di alcune scuole di Viareggio, Camaiore e Pietrasanta sono stati fatti uscire dagli edifici. La scossa è stata avvertita anche a Genova, dove i centralini dei vigili del fuoco hanno ricevuto migliaia di chiamate.
Qualche danno è stato registrato a Treviglio, in provincia di Bergamo, dove al momento della scossa è saltato il sistema informatico delle Poste centrali e i presenti nell'ufficio sono stati fatti uscire. A Brescello, vicino all'epicentro del terremoto, ci sono stati danni alla chiesa di Santa Maria Nascente, celebre per le riprese dei film di Don Camillo, con crepe nelle volte laterali e alcuni calcinacci caduti sul pavimento: non si è registrato nessun danno alle persone.
I danni della scossa nel veronese hanno riguardato innanzitutto la circolazione dei treni, che è stata bloccata nel nodo ferroviario del capoluogo fino alle cinque di mattina di ieri. La sospensione è stata necessaria per consentire ai tecnici di verificare gli impianti. Il sindaco del capoluogo scaligero, Flavio Tosi, ha rassicurato i suoi concittadini, decidendo comunque nel contempo di tenere in via precauzionale chiuse le scuole nella giornata di oggi, dopo che sono stai segnalati dei danni alle elementari "Rosani" di via Santini. Il primo cittadino ha fatto notare che in città «non c'è la necessità di fare allarmismi: falsi allarmi, mitomani e gente un po' sprovveduta ha preso decisioni avventate, mentre si poteva tranquillamente aspettare che gli eventi evolvessero, anche perché non sono prevedibili». Sempre per quanto riguarda la viabilità ferroviaria si sono registrati rallentamenti anche sulla linea Milano-Bologna. Nessun danno è stato infine segnalato nel foggiano, dove l'epicentro della scossa si è registrato nel comune capoluogo.
Intanto la prefettura di Mantova non esclude di sollecitare indagini da parte delle autorità competenti su chi, ieri mattina, dopo la scossa di terremoto, ha creato allarme tra la gente con telefonate a scuole e uffici pubblici che preavvertivano di un'imminente seconda forte scossa. Lo ha detto il vice prefetto Angelo Araldi. «Si è creato una sorta di panico – ha detto Araldi – che avrebbe potuto pregiudicare il lavoro della protezione civile».
Verso mezzogiorno ai telefoni di Tribunale, Agenzia delle entrate e di alcune scuole della città sono giunte telefonate che mettevano in guardia per un'altra scossa tellurica. Subito si è diffuso il panico tanto che impiegati e studenti sono usciti all'aperto, per poi rientrare mezz'ora dopo. Una telefonata simile è giunta anche allo stabilimento della Golden Lady di Castiglione delle Stiviere, fatta evacuare.
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