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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2012 alle ore 08:16.

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MILANO
Per la seconda volta in poco più di due giorni, il Nord Italia è stato colpito da un terremoto che non ha fatto danni troppo rilevanti, ma che è stato percepito in un'area molto ampia, causando molta paura. Ieri il sisma, di magnitudo 5.4, è avvenuto alle 15.53 con un epicentro situato tra i comuni di Berceto e Corniglio, sull'Appennino parmense, a una profondità di 60,8 km.
Proprio la profondità dell'epicentro, se da una parte ha ridotto i danni, ha però comportato che il sisma è stato percepito su un'area molto vasta, che va da Torino a Trieste e da Bolzano fino a Perugia ed Arezzo, con gente in strada a Milano, Bologna e Genova. Come spiega infatti Giampaolo Cavinato, ricercatore all'istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Cnr, «sia la profondità dell'epicentro sia la magnitudo ha favorito la percezione del sisma su un'area molto vasta».
I danni più rilevanti sono avvenuti a Massa, dove una porzione di tetto di una chiesa si è staccata, con calcinacci caduti sulle panche che, per fortuna, non hanno colpito i presenti. Sempre a Massa sono state notate crepe su alcuni edifici del centro e sono state evacuate scuole ed asili, così come a Fivizzano, in Lunigiana, e a Carrara, dove sono caduti alcuni cornicioni. Alcune scuole della provincia resteranno chiuse anche oggi. Danni abbastanza consistenti anche alla Reggia di Colorno e alla vicina chiesa di San Liborio, a una quindicina di km a nord di Parma, che erano già state lesionate dal terremoto del 25: è caduta una statua di abbellimento della facciata e ci sono altre lesioni, al vaglio dei vigili del fuoco.
Sopralluoghi sono stati effettuati anche a Berceto, dove si è temuto per il duomo, una chiesa romanica dove sono in corso accertamenti. Nessuna segnalazione di danni invece a Corniglio, altro comune prossimo all'epicentro del sisma, dove tra metà anni Novanta e il 2000 erano avvenute frane.
A Milano non sono arrivate segnalazioni di danni al 118 ma in ogni caso alcuni edifici sono stati evacuati in via precauzionale: tra questi la Ragioneria del Comune e la Borsa, dove comunque le contrattazioni non hanno subito ritardi rilevanti.
Il sisma ha procurato qualche disagio sulle linee ferroviarie: dalle 15.55 per una ventina di minuti il traffico sulla linea Milano-Bologna, sia tradizionale sia ad alta velocità, è stato sospeso, per poi riprendere a velocità ridotta sulla tratta da Reggio Emilia a Fidenza e a velocità piena dalle 17.50. Controlli con blocchi del traffico sono stati effettuati anche sulle linee Mantova-Modena, Lucca-Pistoia e Parma-La Spezia, con la circolazione tornata comunque normale su tutte le tratte dopo le 18.45.
Come spiega Cavinato, «i due fenomeni di oggi (ieri, ndr) e del 25 gennaio sono sicuramente simili, ma probabilmente non esiste un collegamento fra di loro: è difficile che si sia attivata la medesima struttura geologica, dato che in Italia non sono conosciute faglie della lunghezza di 80-90 chilometri, come per esempio in Giappone. Di fatto – continua Cavinato – la zona appenninica è sismicamente molto attiva, più di quella alpina perché è nata più recentemente: si è sviluppata in un periodo che va da 10 milioni di anni fa a un milione di anni circa. La Sardegna, geologicamente molto più vecchia, per esempio, proprio per questo non è sismicamente attiva».
Proprio per consentire il massimo livello di prevenzione di eventuali danni dovuti a fenomeni sismici, spiega comunque Cavinato, «nel nostro Paese è in corso un progetto di "microzonazione sismica", finanziato dalla Protezione civile e eseguito dagli enti locali (le Regioni e 4.000 Comuni) in modo da poter mappare con precisione la pericolosità sismica del territorio. In pratica, si tratta di arrivare a conoscere come è fatto, da un punto di vista geologico, il sottosuolo in modo da conoscere la "risposta sismica" locale».
franco.sarcina@ilsole24ore.com
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LA TERRA HA TREMATO ANCORA IN EMILIA
15:53 MAGNITUDO 5.4
È di magnitudo 5.4 ed è avvenuto a
circa 60 chilometri di profondità, secondo i dati dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) il terremoto registrato nella provincia di Parma, nella zona di Corniglio e Berceto
Epicentro sull'Appennino
Berceto e Corniglio sono i due paesi prossimi all'epicentro del nuovo sisma che ha colpito ieri l'Emilia Romagna. Anche qui solo molto spavento: «Abbiamo avuto una paura notevole» ha detto il sindaco di Berceto Luigi Lucchi. Anche il collega di Corniglio (nella foto a sinistra, la strada distrutta nel 2000 da una grossa frana) conferma «spavento ma nessun danno».
Crolla il tetto di una chiesa
Il sisma ha causato il crollo di una parte del tetto della chiesa di Santa Lucia a Borgo del Ponte, a Massa. Due fedeli, che si trovavano in chiesa, sono rimasti illesi. La porzione di tetto si è staccata nei pressi del campanile, cadendo sopra alcune panche. Sempre a Massa crepe sono apparse negli edifici più antichi, tra cui Palazzo Ducale, sede di Provincia e Prefettura

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