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Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2012 alle ore 18:06.

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È la partita senz'altro più delicata della fase due dopo il via libera alle liberalizzazioni e alle semplificazioni. Per il Governo si apre lunedì un'altra settimana decisiva in vista dell'incontro - che dovrebbe avvenire giovedì anche se manca ancora una data ufficiale - per riavviare la trattativa sulla riforma del mercato del lavoro. Mercoledì, invece, saranno le parti sociali a incontrarsi per definire una strategia comune alla vigilia del nuovo confronto con il ministro del Welfare, Elsa Fornero. Sarà un tavolo allargato con tutte le tutte le sigle che hanno partecipato al tavolo di lunedì della scorsa settimana: Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Confindustria, Rete imprese, Ania e Abi. Un giro d'orizzonti - come peraltro aveva anticipato la scorsa settimana la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia - che si terrà nella sede dell'Abi a Palazzo Altieri.

Il muro dei sindacati a difesa della Cig
Il Governo ha chiaro l'obiettivo e la tempistica. E punta a portare a casa la riforma prima della tornata delle amministrative in modo da evitare che il riassetto possa diventare materia di scontro in campagna elettorale. I sindacati, dal canto loro, non hanno lesinato critiche, dopo il primo round della scorsa settimana, sia sul metodo che sui contenuti della riforma, a cominciare dalla volontà dell'esecutivo di rivedere profondamente lo strumento della cassa integrazione.

Bonanni: trattativa senza paletti per soluzione condivisa
Ecco allora che, in vista del nuovo match, i leader di Cisl, Cgil, Uil e Ugl, rimettono in fila le priorità e provano a sgombrare il campo dalle indiscrezioni sui contenuti del piano all'attenzione dell'esecutivo. «Non commento le indiscrezioni o le provocazioni di qualche giornale - avverte Raffaele Bonanni, segretario della Cisl -. Speriamo che il governo non cada nel tranello di alimentare le ipotesi più disparate e inverosimili. La Cisl è per trovare una sintesi con una trattativa senza paletti che privilegi una soluzione condivisa da tutte le parti sociali e dalla maggioranza parlamentare. Quindi - ha affermato Bonanni - è meglio evitare le fantasie e lasciare alle parti in causa la soluzione dei problemi sui temi del lavoro».

Camusso: la riforma parta dall'emergenza precarietà
Anche Susanna Camusso, numero uno della Cgil, fissa le priorità prima del nuovo match con l'esecutivo. «L'emergenza è la precarietà, se la parola riforma ha senso, da qui bisogna partire», scrive la leader sindacale su Twitter non prima di essere tornata sul tema caldo dell'ultimo confronto, cioè quello della possibile revisione del perimetro di applicazione della cassa integrazione ordinaria e straordinaria. «Riformare la cassa integrazione si, perché va estesa, va estesa anche la contribuzione a tutte le imprese».

Angeletti: chiarire se vogliamo accordo o solo scambio di opinioni
Quanto al metodo, poi, per i sindacati deve esserci un vero confronto e non una semplice consultazione con scelte unilaterali. «Deve essere chiaro che una trattativa deve avere una "mission": dobbiamo sapere se vogliamo fare un accordo o solo uno scambio di opinioni», insiste il numero uno della Uil, Luigi Angeletti. Mentre Luigi Centrella, segretario dell'Ugl, sottolinea che «un'efficace riforma dovrebbe avere solo due obiettivi: mettere fine alla precarietà, scoraggiando il lavoro atipico, e universalizzare le tutele, compresa la loro contribuzione a tutte le imprese che ne beneficiano».

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