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Questo articolo è stato pubblicato il 10 febbraio 2012 alle ore 07:33.

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ROMA. Tre settimane per definire l'Agenda digitale italiana. È l'obiettivo emerso ieri dal primo incontro della cabina di regia che si è svolto nella sede del ministero dell'Istruzione, università e ricerca tra i ministri Francesco Profumo, Corrado Passera (Sviluppo economico), Filippo Patroni Griffi (Funzione pubblica), il sottosegretario all'Editoria Paolo Peluffo e i rappresentanti del ministero dell'Economia e della Coesione territoriale.

I sei gruppi di lavoro si concentreranno su e-government e open data, e-commerce, smart communities, alfabetizzazione informatica, ricerca e investimenti, infrastrutture e sicurezza. Gli interventi normativi – preannunciano i ministri – arriveranno tra marzo e giugno. Ma nell'arco di una ventina di giorni dovrebbe venir fuori un documento più organico. Tra gli obiettivi prioritari lo sviluppo delle smart communities, ma anche semplificazioni per la realizzazione di infrastrutture a banda larga e, coperture permettendo, sgravi fiscali per le imprese che sviluppano il business attraverso il commercio elettronico.

Ogni gruppo di lavoro – spiega un comunicato del Miur – «sarà coordinato dai referenti del ministero che sarà maggiormente coinvolto, per quel determinato tema, ma vedrà la collaborazione di tutti gli altri dicasteri che partecipano alla cabina di regia». Ma non basta. Perché saranno «organizzati gruppi di lavoro tematici che coinvolgeranno, di volta in volta, i principali attori del settore sia pubblici che privati». Da questa formula piramidale, che in un certo senso ricorda i tavoli e le sessioni di lavoro che nei precedenti governi non hanno prodotto risultati sullo sviluppo della banda larga, dovrà emergere la strategia italiana per allinearsi agli obiettivi dell'Agenda digitale europea.

Il tavolo infrastrutture e sicurezza, coordinato dal ministero dello Sviluppo economico, dovrà dosare il giusto mix di tecnologia fissa e mobile per chiudere il divario digitale italiano, che riguarda il 5,6% della popolazione, e mettere le basi dello sviluppo della banda ultralarga. Sarà rafforzato il coordinamento con Regioni ed enti locali. Lo Sviluppo economico, insieme al Miur, guiderà anche il gruppo di lavoro su ricerca e investimenti con possibili interventi finalizzati a sostenere il venture capital che investe in start up innovative. Il Miur sarà invece affiancato dal ministero della Politica di coesione nel lavoro sulle smart communities. E non è un caso, perché saranno proprio le risorse comunitarie gestite dal ministro Fabrizio Barca a finanziare il bando da 200 milioni per lo sviluppo di comunità a innovazione "ecocompatibile".

Ad attendere con ansia i primi risultati della cabina di regia sono soprattutto le imprese di telecomunicazione e informatica, a partire da quelle rappresentate da Confindustria digitale e da Assinform, che aspettano da anni una vera strategia per l'innovazione digitale.

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