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Questo articolo è stato pubblicato il 15 febbraio 2012 alle ore 11:27.
L'ultima modifica è del 15 febbraio 2012 alle ore 10:15.

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L'Italia chiude il 2011 con un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento dello 0,4%. Lo rileva l'Istat nella stima preliminare, precisando che il dato è corretto per gli effetti di calendario. La crescita risulta così in forte frenata, nel 2010 era stata pari all'1,4%.

Nel quarto trimestre, però, il Pil è diminuito dello 0,7% congiunturale (mensile) e dello 0,5% tendenziale (annuo). Si tratta quindi di recessione tecnica, essendo il secondo trimestre consecutivo che il Pil cala (nel terzo trimestre è calato dello 0,2% congiunturale).

L'Istituto aggiunge che il quarto trimestre del 2011 ha avuto tre giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e due giornate lavorative in meno rispetto al quarto trimestre 2010.

Area euro in retromarcia
Non flette solo l'Italia. Nel quarto trimestre 2011 il pil nell'Eurozona e nella Ue è tornato negativo con un calo dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. È la stima flash di Eurostat. Nel terzo trimestre i tassi di crescita sono stati di 0,1% e 0,3%.

Fra i Paesi membri dell'Eurozona, Eurostat conferma per la Francia una crescita dello 0,2% nel quarto trimestre del 2011 e del 2% su base annua, mentre la Germania fa registrare un calo dello 0,2% nel periodo ottobre-dicembre, mentre, rispetto allo stesso periodo del 2010, il Pil è cresciuto del 2%. Per quanto riguarda la Spagna, nel quarto trimestre dell'anno appena concluso, il prodotto interno lordo è sceso dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, mentre su base annua fa registrare un +0,3%.

Brutto crollo del Pil anche per il Portogallo, che beneficia degli aiuti Ue-Fmi: -1,3% fra ottobre e dicembre 2011, - 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2010. Sulla Grecia, l'Ufficio statistico di Bruxelles conferma un meno 7% su base annua, mentre non sono disponibili i dati per il quarto trimestre del 2011.

Segno meno, fra i Paesi Ue per i quali ci sono i dati, anche per Lituania (-0,9%, che, però, su base annua fa registrare un +4,5%), Estonia (-0,8%), Olanda (-0,7%), Repubblica Ceca (-0,3%), Belgio, Romania e Gran Bretagna (-0,2%) e Austria (-0,1%).

Il confronto internazionale
Nello stesso periodo, aggiunge l'istituto di statistica, il Pil su base trimestrale è aumentato dello 0,7% negli Stati Uniti ed è diminuito dello 0,2% nel Regno Unito e dello 0,6% in Giappone. Rispetto al quarto trimestre 2010, invece, il Pil è cresciuto dell'1,6% negli Usa e dello 0,8% in Gran Bretagna, mentre è calato dell'1% in Giappone.

Debito pubblico in crescita
Sempre in giornata sono arrivati i dati di Banca d'Italia sul debito pubblico italiano, cresciuto a dicembre 2011 di 55 miliardi rispetto alla fine del 2010, passando da 1.842,856 miliardi di dicembre 2010 a 1.897,946 miliardi di fine 2011. L'incremento è del 2,98%.

Sulla base di queste indicazioni il rapporto tra il debito pubblico a dicembre 2011 e il Pil dell'Italia si attesterebbe tra il 119,5 e il 120%.

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