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Questo articolo è stato pubblicato il 17 febbraio 2012 alle ore 07:39.
Le lettere degli impreditori segnalano un malessere che attraversa tutta la Penisola e tutti i settori produttivi. È il circuito del credito che si è interrotto, purtroppo in maniera indiscriminata. Dalle start up alle aziende secolari, dall'ampliamento all'investimento per l'accesso ai nuovi mercati, tutti segnalano difficoltà di dialogo con gi istituti di credito. Il risultato paradossale: chi merita il credito e chi non lo merita è finito sullo stesso piano.
Avevo ragione, ma ho chiuso
Per le banche qualsiasi cosa è motivo di ridefinizione e di trattativa. Non aspettano altro. Un tempo ti offrivano il denaro che non ti serviva. Adesso, se rinunci ad affidamenti ti ringraziano, e se insisti ti dicono che sarebbe meglio che il tutto fosse almeno in parte garantito da un consorzio di garanzia. Lo scorso novembre avevo chiesto un fido temporaneo per l'erogazione delle tredicesime con rientro in 6 mesi. Tre istituti bancari diversi con i quali opero abitualmente hanno risposto che non c'era il tempo materiale per prendere in esame la pratica. Avevo dei fidi temporanei, alla scadenza sono cessati e non mi hanno avvisato. Come si fa in queste condizioni ad ipotizzare investimenti? Qui si ferma tutto.
Oreste Nardon
Un'azienda che non può pagare i dipendenti è già molto a rischio. Un conto è finanziare l'innovazione, un conto dare ossigeno a un corpo molto malato. Ma se questa è la situazione non serve trincerarsi nelle ipocrisie. Le pratiche vanno esaminate; e valutate.
Sono finito online
Faccio l'agente di commercio e in base alla mia esperienza, la crisi del debito oltre ad avere origini macro-economiche è amplificata dal comportamento delle banche italiane: negli ultimi 5/7 anni, a fronte delle profonde ristrutturazioni, hanno perso capacità e conoscenze territoriali tanto che ormai è difficile avere (parlo delle agenzie a cui si rivolge il piccolo imprenditore) interlocutori preparati ma soprattutto che conoscono i propri clienti e che non forniscono "solo" riposte standard.
La mia esperienza diretta è semplice: piccolo patrimonio immobiliare (residenziale affittato) valutabile 1 milione di euro, attività di agente di commercio con ricavi da 80 a 90mila euro, investimenti azionari fondi liquidità ecc. Utilizzo da sempre 3 istituti di credito, concentrando su uno il 70% delle attività e degli investimenti, ottenendo finanziamenti a breve o medio termine con estrema facilità e costi contenuti, tanto che spesso era più economico prendere i soldi in prestito che utilizzare i propri… Ma negli ultimi 2 anni è cambiato tutto: difficoltà, risposte inadeguate, tardive ecc. tanto che oggi i miei 4 conti sono cambiati e sono tutti online (60% su quest'ultima). Non sono mai entrato in una filiale ne conosciuto un funzionario, ma almeno non spendo praticamente nulla: prima i costi erano di 700-mille euro.
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