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Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2012 alle ore 07:51.

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È un'azienda che si sottopone a periodiche mutazioni, proprio come le strutture di Dna crioconservate nei grandi impianti di refrigerazione che produce per rifornire i laboratori di ricerca di Asia ed Est Europa.
Da azienda che commercializzava, nel 1956, apparecchiature per l'industria farmaceutica, la Vrv Spa ha virato bruscamente negli anni '70, con il trasferimento della sede a Ornago (provincia di Monza Brianza) verso la produzione di apparecchi e valvole a pressione per l'industria chimica e petrolchimica (reattori e scambiatori di calore). Sino al 1980, quando si è deciso di affiancare alla divisione "caldo" l'esatto contrario, cioè la produzione di apparecchi criogenici (per lo stoccaggio a bassissime temperature dei gas liquidi). Attività potenziata dal 2001 con l'acquisizione della francese Cryo Diffusion.

Responsabile della divisione petrolchimica è Alessandro Spada, che assieme al fratello Federico (responsabile per la criogenica) affianca il padre, Massimiliano Spada, ancora in azienda come presidente.
«La nostra grande fortuna – ha spiegato Alessandro Spada – è stata che sin dalle origini nessuno degli imprenditori che l'ha guidata è stato innamorato del prodotto». Uno scarso attaccamento che ha reso più facile cambiare senza pregiudizi. «Le aziende metalmeccaniche oggi devono puntare alla sofisticazione dei prodotti per cercare di mantenere un livello di prezzo tale da reggere la concorrenza dei Paesi emergenti».
A livello di gruppo, Vrv impiega attualmente circa 330 dipendenti, con un fatturato che ha superato nel 2009 i 100 milioni di euro, più del doppio rispetto ai 47 milioni del 2005. Un patrimonio netto quadruplicato dal 9 milioni di 6 anni ai 34 milioni del 2009 e oltre 3 milioni di utile netto.

Se con la divisione petrolchimica i clienti di riferimento sono le grandi società di progettazione, le industrie impiantistiche e i general-contractor in Europa, Asia, America e Oceania, il processo di internazionalizzazione nell'ambito del "freddo", iniziato con l'acquisizione dell'azienda francese, è proseguito con l'apertura di sedi di rappresentanza in Est Europa, Asia, Medioriente e, prossimamente, in Sud America. A luglio 2008 è stata posta la prima pietra di uno stabilimento per la produzione di apparecchiature per la crioconservazione in India e un anno dopo è stata avviata la linea produttiva locale. Anche perché, nel futuro più vicino, il problema più rilevante è l'aggressiva concorrenza dei Paesi asiatici, Corea del Sud, Cina e Malesia in particolare. Come si risponde? «Entro l'anno – ha concluso il direttore generale Fabio Villa – posiamo la prima pietra di un nuovo impianto in Brasile».
L.Ca.

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