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Questo articolo è stato pubblicato il 27 febbraio 2012 alle ore 06:42.

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Silvio Rezzonico
Giovanni Tucci
Continuano le modifiche ai piani casa regionali. Al di là delle indicazioni proposte con il Dl 70/2011 – per lo più disattese dalle Regioni – le modifiche riguardano dappertutto (tranne che in Emilia Romagna) la proproga del termine di presentazione di Dia e Scia, e in genere l'introduzione di vincoli meno rigidi per il non abitativo, le zone agricole e talora anche i centri storici. In vari casi sono stati inseriti bonus volumetrici più elevati per interventi con particolari caratteristiche di risparmio energetico, di bioedilizia o comunque inseriti in piani di recupero.
Le modifiche recenti
Tra gli ultimi cambiamenti in ordine di tempo, quelli in Liguria: i volumi aggiuntivi condonati sono considerati come se fossero stati ottenuti grazie al piano casa, nel computo degli incrementi permessi. Le demolizioni e ricostruzioni possono avvenire anche in area di diverso sedime del sito, e diviene possibile accorpare a tale area nuovi terreni (per esempio acquistandoli). Poi quelli in Sardegna, dove sono quasi 16mila le istanze presentate a novembre 2011, ultima statistica: nelle zone agricole viene aumentata dal 10% al 20% la percentuale di incremento volumetrico dei fabbricati residenziali situati oltre la fascia dei 300 metri dalla linea di battigia, a condizione che sia effettuata la riqualificazione energetica dell'intero edificio. È consentito il recupero a fini abitativi dei seminterrati che alla data di entrata in vigore della legge abbiano un'altezza non inferiore a 2,40 metri. Vale lo stesso per piani pilotis e locali al piano terra che rispettino i requisiti igienico-sanitari e le prescrizioni sul l'agibilità. In Puglia un disegno di legge appena approvato dal Consiglio estende gli interventi agli edifici realizzati tra luglio 2009 e agosto 2011 e sono previste future riduzioni degli oneri concessori. In Piemonte e Toscana le regole sono state riscritte ne corso del 2011.
Le norme scadute
Attualmente sono tre i piani casa per cui sono scaduti i termini per la presentazione delle domande. Il primo a cessare è stato quello dell'Emilia Romagna, a fine 2010. Dalla giunta è venuto un secco no ad ogni ipotesi di proroga: si nega infatti l'utilità di norme straordinarie perché si sono inserite nella legge urbanistica regionale disposizioni permanenti che stabiliscono misure premiali per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. In Basilicata, invece, è scaduta a fine 2011 la proroga semestrale introdotta dalla legge finanziaria regionale.
Il progetto lombardo
Un discorso a parte merita la Lombardia, dove la norma ha finito di avere effetti per le richieste presentate dopo il 15 aprile 2011, ma dove è in esame un disegno di legge presentato in novembre 2011. Ci si propone di far rivivere, fino al 31 dicembre 2013 il piano casa. Le polemiche si sono per ora concentrate soprattutto sull'aggiornamento delle norme sul recupero dei sottotetti (legge 12/2005), che fa slittare in avanti di cinque anni (dal 31 dicembre 2005 alla stessa data del 2010) il termine di ultimazione degli edifici che possono recuperare le soffitte, allargando moltissimo la platea dei possibili interessati. Grazie a una serie di emendamenti in commissione, il testo del Dl ha previsto un bonus del 10% per chi vuole ampliare capannoni industriali fino a una superficie massima di 500 metri quadrati, in deroga alle normative urbanistiche vigenti e senza miglioramenti del l'efficienza energetica. Il futuro Expo è poi chiamato a giustificare ampliamenti in deroga degli alberghi, fino a 200 mq e nei limiti della metà dell'edificio e 4 metri di ulteriore altezza.
Restano invariate rispetto al testo proposto a novembre 2011 diverse ulteriori misure. Tra queste un premio di volumetria del 5% per gli interventi che riguardano gli edifici già esistenti, ma ne migliorano la prestazione energetica del 50% (una misura con maggiori vincoli rispetto all'incremento del 20% già previsto). Tra le altre norme proposte, le sostituzioni edilizie (30% in più) possono avvenire senza limiti si sagoma e di disposizione sul lotto e con un nuovo bonus del 10% in più se le rinnovabili coprono il 30% del fabbisogno energetico (anziché limitarsi al 20%).
Facilitate le autorimesse interrate in deroga al rispetto del rapporto drenante minimo e la realizzazione di ascensori esterni rispetto alla distanza minima tra pareti finestrate (nel rispetto dei distacchi del Codice civile).
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