Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 17 marzo 2012 alle ore 08:18.

My24

Ikea accelera sul maxi-investimento in Italia da un miliardo di euro per l'apertura di 10-15 negozi nel medio termine. La crisi dei consumi non spaventa. «Stiamo cercando – sostiene Lars Petersson, ad di Ikea Italia – una location nella Sicilia occidentale, dopo il successo di Catania. In estate apriremo il punto vendita a Pescara ed entro l'anno prossimo inaugureremo Pisa se avremo i permessi entro agosto: nel 2014 è in calendario Perugia e il terzo negozio di Roma: siamo stati ricevuti dal sindaco Alemanno e dal governatore Polverini. Ci hanno garantito un iter procedurale normale». Incerto invece al momento appare il maxi investimento da 200 milioni per il centro commerciale di Casale sul Sile, in provincia di Treviso, che è riuscito, in un colpo solo, a saldare sindacati, Unascom, Casartigiani, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcooperative e Confesercenti: tutti contro il progetto di Ikea, ritenuto dannoso per l'ambiente e per l'occupazione di altre attività. Anche se l'azienda svedese sostiene che l'8% degli acquisti totali avvengono in Italia contro il 7% delle vendite. Inoltre in questi giorni Ikea ha deciso di spostare dalla Malesia all'Italia la produzione di giocattoli e dalla Cina al distretto del Lago d'Orta quella di rubinetti.

L'investimento a Treviso consiste in un negozio inserito in un polo commerciale che la multinazionale svedese è pronta a realizzare all'incrocio tra la A4 e l'asse Treviso-Venezia, e che avrà, secondo Ikea, una ricaduta occupazionale di 1.300 occupati diretti più un indotto di ulteriori 200 posti di lavoro. «In dicembre abbiamo presentato ufficialmente la richiesta in regione – annuncia Petersson – l'iter è all'inizio ma chiediamo alle autorità di non fare come a Vecchiano, nel Pisano, dove ci hanno fatto aspettare sei anni e poi hanno bocciato la nostra richiesta. Se non è possibile ce lo dicano subito, è inutile tergiversare».

In Regione Veneto Stefano Vianello, della direzione urbanistica, dichiara «che la conferenza dei servizi è ancora da convocare e per l'esito sarà necessario da sei mesi a una anno: dipende dalla complessità e dalle eventuali prescrizioni. Certo è che al momento nella programmazione non sono previsti gli spazi commerciali richiesti e poi un centro commerciale a ridosso del Passante potrebbe creare problemi di viabilità. Ma tutto sarà all'esame della conferenza dei servizi».

Dal fronte dei commercianti, il presidente di Ascom Treviso, Guido Pomini, tuona contro Ikea: La richiesta cozza contro il Piano territoriale della Provincia, che sancisce l'utilizzo di aree dismesse per i nuovi insediamenti. Inoltre il negozio sarà inserito in un centro commerciale con altri marchi, dannosi insieme agli altri 27 colossi commerciali che già gravitano su questa provincia. Infine perché le perdite occupazionali nelle imprese esistenti risulterebbero devastanti».

Ikea però punta solo su Casale sul Sile: «È l'unica – spiega Petersson – a garantire una buona visibilità e un comodo accesso dagli assi viari principali. Le altre localizzazioni analizzate in provincia non sono idonee per le ridotte dimensioni o collegamenti insufficiente alle autostrade o ai centri abitati».

La crisi dei consumi non sembra preoccupare Ikea, che in Italia ha 19 punti vendita e ricavi per 1,64 miliardi nell'esercizio 2010/11. E per ovviare alla disaffezione dei consumatori per gli ipermercati (causata dal caro benzina) ha deciso di avviare l'e-commerce, «da cui ci aspettiamo – precisa Valerio Di Bussolo, direttore delle relazioni esterne – il 5% di ricavi in più entro il 2015, praticamente un negozio in più».

Shopping24

Dai nostri archivi