Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 28 aprile 2010 alle ore 15:48.
L'ultima modifica è del 22 maggio 2010 alle ore 18:26.

My24

E poi «sul medio periodo - aggiunge l'analista indipendente - gli interventi all'orizzonte non sono convincenti». Per quanto il presidente della Commissione Ue Manuel Barroso ha detto che la «ristrutturazione del debito non è un'opzione», la Bozzetto non se la sente «di escluderla. Noi da tempo consigliamo di stare alla larga da simili investimenti: il messaggio è uscire da queste posizioni».

Se ho della liquidità posso investirla su titoli sicuri?
«Chi cerca tranquilità assoluta -risponde Drusiani - può tenere i soldi sul conto corrente, sapendo però che la banca carica sul correntista stesso i costi di gestione». Quindi, si perdono soldi in conto capitale e non si difende il patrimonio dall'inflazione, seppure bassa, di questi tempi. «Se, invece - dice la Bozzetto -, si cerca un minimo di remunerazione può essere interessante guardare a titoli di stato di paesi del centro Europa: gli Oat francesi e i TBund tedeschi. Penso alle emissioni tedesche 2,25% aprile 2015, il 3,5% aprile 2013 e il 3,25% aprile 2014; oppure quelle francesi: il 4,5% luglio 2013, il 3% luglio 2014 e il 2,5% gennio 2015». «Io sono per duration più brevi - ribatte Drusiani -. Bisogna stare attenti all'eventuale rialzo dei tassi».

E riguardo ai titoli di stato italiano? «Certamente rimangono un'opzione interessante: non sono tra quelli che credono ci possano essere problemi per questo tipo di emissioni». «Penso che un'emissione come Btp, 1,7% settembre 2011 - aggiunge Drusiani - possa guardarsi». Seppure, in questi momenti di continui declassamenti da parte di S&P's sui debiti sovrani dei paesi cosiddetti periferici non si possono escludere possibili turbolenze. Peraltro, Drusiani aggiunge: «Chi va in cerca di qualche occasione in più può optare per l'equity. Le condizioni macro-economiche sono tali per cui potrebbe esserci un miglioramento della situazione nell'azionario».

I dubbi sull'azionario
«Non sono tanto daccordo - ribatte Sergio Pigoli, presidente di Pigoli consulenza-. Lo scenario rimane molto confuso. Diversi tasselli non sono al loro posto: penso, per esempio, alle azioni volte al contenimento della liquidità in Cina. E si sa, queste politiche smorzano gli entusiami sull'equity. Fino a 15 anni fa si viveva in un mondo a compartimenti stagni e, quindi, non dovevamo troppo preoccuparci di ciò che accadeva a Pechino. Adesso non è più così». Di conseguenza? «Non credo sia questo il momento di entrare sull'azionario, per chi ne è fuori. Assisteremo, penso, ad una correzione attorno al 15-20% e solo allora ci saranno occasioni giuste». E anche in quel caso, si tratta di occasioni da investitori abbastanza esperti, che fanno stock-picking. L'impostazione è condivisa da Maurizio Milano, responsabile analisi tecnica del gruppo Banca Sella: «Proprio ieri è aumentata la volatilità implicita dei mercati. Fino a lunedì, il Vix si muoveva in un range tra 15,2 e 20: nella scorsa seduta è balzato a 23. È un segnale di nervosimo del mercato in un momento in cui prevale la debolezza. Il Ftse Mib ieri ha chiuso a 22.036 punti, oggi come minimo intraday ha toccato 21.281. Fin quando stiamo sotto la soglia dei 23.000 l'impostazione è al ribasso». E di conseguenza? «Bisogna lasciare che il mercato si "sfoghi" e ceda ancora un 10 per cento. Adesso non è il momento, per chi è fuori dall'azionario e non è un trader, di entrare».

E riguardo l'oro: può essere visto come un porto sicuro?

«Anche qui sono abbastanza scettico - risponde Pigoli -. Lo scenario in cui il metallo giallo ha maggiore appeal è quello in cui c'è inflazione. Una condizione che, allo stato attuale, non è soddisfatta. Inoltre, le quotazioni sono già molto alte. Poi, si tratta di una asset class su cui la liquidità in giro entra, ed esce, con finalità speculative. Infine, quando si compra oro bisogna ricordardi che si compra, non solo una commodity, ma anche il dollaro. Con tutto ciò che ne consegue». Di diversa opinione Adrian Ash, capo della ricerca di BullionVault.com, mercato dove viene scambiato oro via Internet: «Durantele crisi valutarie, come quella che sta colpendo l'Euro, l'oro è un bene rifugio. Certo, i prezzi non sono scontati ma non credo ci sia una bolla sul metallo giallo. Inoltre voglio ricordare che, come asset fisico, l'oro non ha il rischio di fallimento di controparte. E a differenza, per esempio, dell'immobiliare è scambiato in un mercato internazionale e liquido».

L'Euro rimane una moneta di cui fidarsi?
A ben vedere anche l'euro non se la passa bene in questo momento. La divisa europea ha chiuso in Europa a quota 1,3147 dollari . Un valore che, a molti, fa chiedere se sia necessario rifugiarsi in asset denominati in altre valute. «Non la vedo così tragica - dice Mario Spreafico, responsabile investimenti di Schroder Italia -. Premesso che la "stella polare" di ogni asset class è la diversificazione, l'Euro è espressione di un'area economica che già esisteva e rappresenta la seconda economia del pianeta. Quindi, pur avendo ben presente le attuali difficoltà strutturali dell'Unione europea, non credo si possa pensare ad una "deflagrazione" del sistema».

Intesa esposta su paesi periferici Ue a rischio per 1,5 miliardi
Generali esposta sulla Grecia per 749 milioni di euro

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi

Cerca Mutui

Richiedi on line il tuo mutuo e risparmia

powered by: mutui online

Cerca Prestiti

Richiedi on line il tuo prestito e risparmia

powered by: