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Questo articolo è stato pubblicato il 23 novembre 2010 alle ore 07:43.

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Casa, le stime di Nomisma per il 2011. In ripresa le compravendite nelle città del centro-nordCasa, le stime di Nomisma per il 2011. In ripresa le compravendite nelle città del centro-nord

La previsione nell'edilizia. «Se alla perdita di investimenti in costruzioni - si legge sul rapporto - aggiungiamo la perdita subita dal mercato in termini di ammontare delle compravendite, pari a un ¬25% dall'inizio della crisi, si ottiene un minor valore delle attività del comparto di circa 55 miliardi, che potrebbe verosimilmente peggiorare ancora, date le previsioni negative per il 2011 sull'edilizia e quelle non lusinghiere sul mercato immobiliare». Nel prossimo anno la domanda abitativa, sia di nuove costruzioni sia di riqualificazione del patrimonio residenziale, dovrebbe mostrare accenni di timida ripresa, limitati al segmento di committenza rappresentata dalle famiglie per uso proprio. Nel settore residenziale per il 2011 per le nuove abitazioni si dovrebbe assistere ad una crescita moderata dei prezzi, sebbene meno marcata di quanto prospettato quattro mesi fa, con un +0,2% al primo semestre, e un +0,6% al secondo semestre.

L'offerta e la domanda di mutui in Europa e in Italia
Le informazioni più aggiornate sul mercato dei mutui sono quelle fornite dagli intermediari creditizi relativamente al terzo trimestre dell'anno in corso. A questo proposito, la percentuale di banche in Europa che segnala un irrigidimento dei criteri per la concessione di prestiti alle famiglie. In Italia cala la quota di operatori dell'intermediazione immobiliare che segnala difficoltà da parte delle famiglie ad accendere un mutuo per acquistare l'abitazione, rispetto a quanto registrato un anno fa, ma rimane sempre elevatissima, poco al di sotto del 90%. Permangono, tra i motivi prevalenti alla base di questa difficoltà, la richiesta di garanzie aggiuntive da parte delle banche oltre ad una più bassa copertura del mutuo rispetto al prezzo di acquisto della casa. Nonostante ciò l'erogato medio è in costante crescita.

IMMOBILI COMMERCIALI

Nei segmenti immobiliari per l'impresa i canoni di locazione continuano a cedere in misura significativa. Uffici, retail e industria sono accomunati dal sistematico aumento dei tempi di collocamento sul mercato e dall'ampliamento dello sconto mediamente praticato in sede di trattativa commerciale. Dice Davide Dalmiglio, head of retail capital markets di Jones Lang LaSalle Italia a proposito del settore commerciale, ma le sue notazioni potrebbero valere, con le opportune correzioni, per l'intero mercato immobiliare, incluso la casa: «Numerosi prodotti secondari rimangono invenduti. Gli investitori cercano soprattutto prodotti core, e comunque principalmente centri commerciali esistenti, dominanti nel bacino di riferimento e con una storia supportata da dati economici e finanziari solidi. La sostenibilità dei canoni, in particolare, è uno di questi indicatori finanziari che maggiormente guida la strategia di investimento dei fondi. Alla luce di ciò, lo sviluppo e, in generale, il centro di nuova realizzazione è considerato un prodotto di investimento a rischio e solo poche opportunità di investimento con questo profilo sono in grado di attrarre gli investitori internazionali».

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