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Questo articolo è stato pubblicato il 29 novembre 2010 alle ore 13:46.
I «NEGOZIALI»
Il punto di forza è il numero di iscritti
Facendo un paragone con l'automobilismo, il mezzo più ecologico per arrivare alla pensione, evitando inutili dispersioni di carburante (denaro), sono i fondi pensione negoziali: risultano mediamente i più economici dal punto di vista dei costi richiesti all'iscritto.
Si tratta di fondi pensione costituiti in base all'iniziativa delle parti sociali mediante contratti o accordi collettivi a qualunque livello, regolamenti aziendali, accordi fra lavoratori autonomi o liberi professionisti promossi dai sindacati o dalle associazioni di categoria. Sono aperti all'adesione dei lavoratori appartenenti ad aziende, enti o settori per i quali trova applicazione il contratto o l'accordo stipulato.
Sono costituiti come soggetti giuridici di natura associativa distinti dai soggetti promotori dell'iniziativa oppure come associazioni o fondazioni dotate di personalità giuridica. Il riconoscimento è in capo alla Covip.
Alla fine di settembre i negoziali erano stati scelti da poco più di 2 milioni di lavoratori, per un totale di 21,580 miliardi di euro: i più popolari sono ancora Cometa (settore metalmeccanico) e Fonchim (settore della chimica).
Poiché si tratta di organizzazioni senza scopo di lucro, solo i costi effettivamente sostenuti dal fondo (amministrativi e finanziari) si riflettono sul valore della posizione individuale dei singoli iscritti. È evidente, però, che se le entrate sono insufficienti a coprire i costi in eccesso, sarà necessario farvi fronte attingendo al patrimonio del fondo, e quindi determinando una diminuzione del valore delle singole posizioni. Diventa quindi fondamentale il fattore dimensionale: più è grande il fondo, più si raggiungono economie di scala che ne migliorano l'efficienza. Per contro, uno dei diffetti di alcuni fondi negoziali sta proprio nella scarsa adesione che, visti i costi fissi dell'organizzazione, si traduce in un'affievolimento della performance finale. Secondo la maggior parte degli esperti, occorrono almeno 20mila aderenti per rendere conveniente il sistema.
Tenendo a mente queste avvertenze, ogni lavoratore può aderire al fondo di categoria o eventualmente accedere, qualora le rappresentanze sindacali lo abbiano scelto, al fondo territoriale di riferimento.
I costi sono più contenuti rispetto ai fondi aperti e ai Pip: in media l'indicatore sintetico di costo (Isc) calcolato dalla Covip è appena dello 0,2% su permanenze pari a 35 anni, decisamente migliore degli altri strumenti, mentre ovviamente aumenta su durate più brevi. Anche dietro questo dato medio, comunque, si cela qualche sorpresa: Previvolo, destinato ai dipendenti del settore aereo, ha un Isc, per permanenze di due anni che supera il 3% per tutti i comparti. Sui cinque anni l'indicatore resta oltre l'1% dato. Ben sopra la media anche il Fondosanità (oltre 1% l'Isc a 5 anni).
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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