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Questo articolo è stato pubblicato il 06 febbraio 2011 alle ore 15:32.
Aumentano le pressioni per sapere quale sarà il futuro della Apple senza Steve Jobs. Dall'altra parte dell'oceano Atlantico è arrivata la notizia che Institutional Shareholder Services (Iss), importante società di consulenza spesso attiva nella raccolta di deleghe tra gli shareholder, appoggerà la richiesta di diversi azionisti per avere più informazioni. «Tutte le aziende – dicono alla Iss – dovrebbero disporre di un piano di successione» del top management. «Gli azionisti avrebbero notevoli benefici dal sapere, annualmente, quali le intenzioni della società su questo fronte».
La polemica sulla salute di Mr iPhone
Com è noto, la polemica è nata dopo che Jobs, la vera anima del gruppo della Mela morsicata, si è dovuto purtroppo nuovamente ritirare per problemi di salute. Apple, dal canto suo, è stata ferma nel non dare indicazioni sui piani riguardo il possibile passaggio di consegne da parte di Mr iPhone. Gli investitori hanno criticato l'impostazione: il gruppo dovrebbe aprirsi maggiormente rispetto ai suoi piani a medio e lungo termine. «La richiesta – sottoliena Iss – non è quella di rendere noto il potenziale successore, bensì di esprimere la strategia che verrà seguita in questa fase delicata per l'azienda».
In particolare Iss, insieme a diversi azionisti, chiede che il gruppo: sviluppi e individui le caratteristiche del ceo che integrano la strategia di Apple; faccia una disclousure sui possibili candidati interni ; produca, al di là dell'attuale situazione di emergenza, un report annuale su questo aspetto. Si tratta di una proposta che verrà discussa durante l'assemblea annuale del 23 febbraio.
Un suggerimento che il consiglio d'amministrazione di Apple ha gìà bocciato: l'invito è di votare contro la mozione. «Il board – dice l'azienda- già è venuto incontro a diverse delle richieste, come quella di definire i candidati interni; o quella di realizzare una revisione annuale del piano di successione nel top management"» Di più. Secondo Aplle, adottare le richieste di Iss vorebbe dire concedere un vantaggio competitivo ai concorrenti: sarebbe più difficile realizzare le assunzioni degli esperti e costringerebbe il board ad agire in spazi più limitati.
Ma queste obiezioni non convincono Iss: «Non si tratta di violare la privacy di Jobs», dice la società di consulenza né di limitare il campo d'azione del board. Bensì di «rassicurare i risparmiatori che il consiglio d'amministrazione ha confidenza, e fiducia, nel tem che ha "supportato" il ceo». E che è pronto «a nominare immediatamente il successore. Questo anche per eliminare la volatilità che ha contraddistinto il titolo, dopo che sono uscite le nuove notizie sulla cattivo stato di salute di Jobs».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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