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Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2011 alle ore 15:04.
LONDRA - Un'altra devastante crisi finanziaria è possibile, e la ragione è che le banche non hanno cambiato il loro modus operandi, guardano solo al breve termine e pensano ancora che sia "perfettamente accettabile" massimizzare i profitti sfruttando i loro "clienti ingenui". A fare queste affermazioni taglienti è Mervyn King, il governatore della Banca d'Inghilterra, che in una rara intervista pubblicata oggi dal Daily Telegraph non ha risparmiato le critiche alle banche britanniche.
"Perché le banche pagano i bonus? Perché vivono nel mondo del ‘troppo grande per fallire' in cui lo stato li salverà se le cose vanno male, - ha detto King. – Questo concetto di troppo grande o troppo importante per fallire non dovrebbe neanche esistere in una vera economia di mercato." La riforma del settore non è stata abbastanza profonda e per questo restano dei "profondi squilibri" che potrebbero portare a un'altra crisi, ha avvertito il governatore.
Le critiche di King hanno particolare significato perché il governatore nel 2012 diventerà il massimo "controllore" del settore bancario, in seguito alla decisione del Governo di abolire la Financial Services Authority e trasferire i suoi poteri a un nuovo ente guidato dalla Banca d'Inghilterra. L'Independent Banking Commission sta inoltre decidendo se imporre alle banche considerate ‘troppo grandi' di scindere la divisione retail dall'investment banking, ipotesi fortemente osteggiata dagli istituti di credito. Il rapporto della Comissione verra' presentato in settembre.
Le parole del governatore hanno scosso il settore, che si è prontamente difeso. Angela Knight, chief executive della British Bankers' Association, ha detto di avere il "massimo rispetto" per King ma che in questo caso il governatore ha sbagliato in pieno. E' vero che il settore "ha fatto dei gravi errori durante la crisi, - ha detto, - ma ora è radicalmente cambiato e i rischi sono sotto controllo. Siamo arrivati dove siamo facendo le cose per bene, non facendole male."
Meno diplomatico l'economista Tim Congdon, che ha definito "incredibile" che King abbia sferrato un tale attacco contro la struttura stessa di un settore nel quale opera da vent'anni: "Le critiche riducono la credibilità delle banche e preoccupano la gente, - ha detto. – Il ruolo del governatore della Banca d'Inghilterra dovrebbe essere quello di sostenere e aiutare le banche."
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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