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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2011 alle ore 16:55.
«Non ho nulla da aggiungere» rispetto a quanto detto a inizio mese sugli orientamenti riguardo a politica monetaria e tassi di interesse. Lo ha affermato il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, durante una audizione all'Europarlamento. Nella riunione di inizio marzo il Consiglio direttivo della Bce aveva manifestato l'orientamento ad alzare in aprile i tassi di interesse; l'11 marzo il Giappone è stato devastato dal terremoto seguito da tsunami e questo ha spinto alcuni osservatori a ipotizzare possibili impatti sull'economia globale e magari un ripensamento della Bce nelle sue strategie circa l'annunciato rialzo dei tassi a aprilee. Il capo dell'Eurotower ha però smentito di voler cambiare rotta rispetto alle cose già dette all'ultimo consiglio della Banca centrale.
Trichet ha aggiunto che i rincari di petrolio e materie prime stanno creando spinte sull'inflazione, mentre è «cruciale» evitare che in questo quadro si inneschi una spirale rialzista tra prezzi e salari. Intanto i dati più recenti hanno confermato che lo slancio di fondo dell'economia dell'area euro «resta positivo» e che dovrebbe beneficiare del miglioramento della ripresa a livello globale. Per il presidente della Bce l'Unione europea dovrebbe fare di più per combattere la crisi dei debiti sovrani («Molto rimane da fare e tanti sono i passi ancora da compiere»), mentre il futuro Fondo salva-stati «dovrà essere in grado di utilizzare tutta una serie di strumenti per arginare ogni possibilità di contagio in situazioni gravi sul fronte dei debiti sovrani. E se necessario dovrà intervenire anche sul mercato secondario» dei titoli di stato.
Il capo dell'Eurotower ha confermato, inoltre, la contrarietà della Banca centrale europea agli eurobond, pur riconoscendo le ragioni di chi ne chiede l'applicazione (in particolare il governo italiano). Secondo Trichet l'adozione degli eurobond rischierebbe di «ridurre gli incentivi per i singoli stati ad adottare solide misure di disciplina fiscale». Secondo il presidente della Bce occorre un «salto generazionale in avanti» in tema di governance e supervisione dell'economia a livello europeo anche se deve rimanere ai singoli stati il compito di provvedere alla solidità dei propri conti pubblici.
Qualcosa si muove anche sul fronte della successione a Jean Claude Trichet alla guida dell'Eurotower. Il ministro delle Finanze dell'Olanda, Jan Kees de Jager, ha infatti annunciato che il proprio governo ha pensato di proporre come prossimo presidente della Banca centrale europea il governatore della Banca centrale dell'Aja, Nout Wellink. De Jager ha tuttavia riconosciuto che l'eventuale candidatura di Wellink potrebbe soffrire del fatto che il primo numero uno della Bce, Wim Duisenberg, era olandese. (M. Do.)
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