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Questo articolo è stato pubblicato il 07 aprile 2011 alle ore 07:51.

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Nella foto Gabriele Galateri di GenolaNella foto Gabriele Galateri di Genola

MILANO. Tempi stretti per la designazione del nuovo presidente di Generali, dopo le dimissioni di Cesare Geronzi. Il consiglio di amministrazione della compagnia assicurativa è stato convocato per domani e in quella sede si procederà all'indicazione di chi sostituirà il banchiere romano alla presidenza del Leone.

L'impegno di arrivare alla nomina del nuovo presidente prima dell'assemblea del 30 aprile è stato assunto da Mediobanca in veste di primo azionista delle Generali nei confronti dei consiglieri pronti a sostenere un'eventuale mozione di sfiducia di Geronzi, cui non si è poi arrivati in seguito alle sue dimissioni. Una svolta, quella trovata a Piazza Venezia a Roma, maturata nel fine settimana, con la banca milanese ormai convinta di dover trovare una soluzione al problema di governance emerso sotto la presidenza di Cesare Geronzi e arrivare a un cambiamento da molti definito epocale.

Come nella tradizione della casa, fin dai tempi di Enrico Cuccia, sarà Mediobanca a indicare il sostituto. La volontà è quella di optare per la figura di una presidente non esecutivo. Del resto l'ultima relazione sul governo societario della compagnia considera il presidente investito di deleghe che hanno a che vedere solo con la comunicazione e il rapporto con le istituzioni. Fino a ieri in tarda serata, secondo quanto si apprende, una decisione definitiva e unanime sul nome del successore di Geronzi non c'era, ma un orientamento di massima, quello sì, e converge sul nome di Gabriele Galateri di Genola.

Nel corso della giornata, partita formalmente con il consiglio di amministrazione di Trieste, si sono susseguiti incontri e contatti tra i grandi protagonisti di quella che sarà ricordata come la grande sconfitta del banchiere romano. Ma è atteso per oggi un consulto decisivo tra i grandi azionisti della compagnia. Più voci convergono su un consenso diffuso tra i grandi soci della compagnia triestina per la candidatura di Gabriele Galateri di Genola, che non sarà riconfermato alla presidenza di Telecom ed era al vertice di Mediobanca prima dell'arrivo di Geronzi (è rimasto dal 2003 al 2007). C'è chi, invece, punterebbe sul nome del professore Mario Monti, ex commissario europeo e oggi alla presidenza dell'Università Bocconi. E ancora, tra i candidati figurerebbe anche il superconsulente Roland Berger, membro del consiglio di Fiat e capo-controllore del gruppo Roland Berger.

La politica, d'altro canto, non starebbe a guardare e punterebbe su due figure per la presidenza della compagnia: quella del professore Quadrio Curzio e quella dell'ex ministro Domenico Siniscalco, già candidato di peso lo scorso anno per il vertice di Intesa, e oggi presidente di Assogestioni. Peraltro c'è chi non esclude, infine, una candidatura interna e fa il nome di quell'Alessandro Pedersoli molto vicino a Giovanni Bazoli, presidente di Intesa Sanpaolo.

Dopo solo un anno dalla nomina di Geronzi, si riapre dunque il valzer della presidenza. Ma indicazioni definitive arriveranno solo oggi, alla vigilia del consiglio di amministrazione delle Generali che nominerà il nuovo presidente. Tecnicamente il board in agenda procederà con la sostituzione di Geronzi e dunque con la cooptazione di chi, appunto, prenderà il posto del banchiere romano al vertice. Il consiglio di amministrazione, invece, non dovrebbe procedere nella riunione di domani alla cooptazione di Ana Botin, la figlia del numero uno del Santander Emilio Botin, che ha rassegnato le dimissioni qualche giorno prima del consiglio. In ogni caso il nuovo consigliere cooptato formalmente scadrà con l'assemblea di fine mese. Da qui la necessità della convocazione di un comitato nomine di Mediobanca prima di allora che proceda alla ratifica in modo che l'assemblea degli azionisti di Trieste possa rinominarlo.

Nell'attesa, Francesco Gaetano Caltagirone assume le funzioni di presidente-vicario delle Generali. Caltagirone è infatti il più anziano tra i vice-presidenti della compagnia triestina. Lo prevede lo statuto della compagnia triestina: l'articolo 33 indica che «Il Presidente assente o impedito è sostituito in tutte le sue attribuzioni da un vicepresidente. La sostituzione spetta a quello dei vicepresidenti che ricopra anche la carica di amministratore delegato; se più sono i vicepresidenti che ricoprano la carica di amministratore delegato, o se nessuno di essi ricopra tale carica, la sostituzione compete al più anziano di età».

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