Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 13 aprile 2011 alle ore 08:23.

My24
(Corbis)(Corbis)

Continuano a chiamarli Pigs: Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna. Acronimo ideato da un giornalista inglese per etichettare a breve giro i paesi con i conti più traballanti fra quelli dell'Eurozona. E, a conti fatti, i conti hanno traballato. Perché dallo scorso maggio in tre (su quattro, esclusa la Spagna) hanno fatto richiesta di aiuti all'Unione europea.

Nel frattempo i bond dei titoli governativi (se si escludono i titoli spagnoli) si sono impennati a premio. Con tassi, come nel caso dei bond emessi dal governo di Atene, volati anche oltre il 17 per cento. Livelli familiari agli italiani che compravano negli anni '80 titoli di Stato al 18 per cento (consulta la mappa completa dei rendimenti dei bond governativi). Con la differenza che, a quei tempi, l'inflazione era ben superiore all'attuale livello del 2-3 per cento.

Di fronte a questi rendimenti da capogiro e considerato che l'Unione europea ha recentemente ampliato la dotazione finanziaria del fondo europeo salva-Stati, alzi la mano chi non si è mai domandato se investire in questo momento nell'area Pigs non possa essere un'opportunità. Perché è vero che è un'area in difficoltà finanziaria (e quindi i rendimenti dei bond sono alti) ma in un certo qual modo è protetta dall'Unione europea (e quindi a minor rischio rispetto a investimenti che hanno lo stesso, basso, rating). Quindi la tentazione di provare a individuare il confine tra rischio e opportunità c'è.

Il Sole24ore.com ha posto la domanda a un pool di esperti. La risposta? Effettivamente, tra i Pigs, puntando su scadenze brevi, ci sono ottime possibilità per pescare alti rendimenti, con un rischio, se si resta nella fascia temporale protetta, tutto sommato gestibile. «I rendimenti anche su scadenze brevi sono molto interessanti - spiega Antonino de Gaetani, gestore obbligazionario di Bnp Paribas investment partners -. Il punto chiave è capire se nel Paese in cui si investe sia imminente un rischio di ristrutturazione del debito: in questo caso l'investimento è da evitare. Per questo è importante verificare la scadenza dei bond: se i titoli scadono prima rispetto al termine del rimborso degli aiuti già stanziato dall'Unione europea può essere valutato, seppur con molta accortezza, un acquisto. Al contrario, è meglio stare alla larga perché fuori dal confine temporale del pacchetto di aiuti non si può escludere il rischio di ristrutturazione del debito».

Grecia da evitare
Da questo punto di vista il caso della Grecia è emblematico. «Atene paga il 4,90% lordo per un'emissione con scadenza 20 agosto prossimo, livello che sale al 13,73 percento, per un titolo con cedola 4,30% e scadenza 20 marzo 2012» spiega Angelo Drusiani, esperto del mercato obbligazionario di Albertini Syz. Per le scadenze successive si supera il 17 per cento. «Questi numeri indicano che i mercati prezzano sulle scadenze più lunghe una ristrutturazione del debito in Grecia addirittura prima del rimborso del prestito biennale europeo (stanziato a maggio 2010, ndr) - continua De Gaetani -. Mentre sulle scadenze brevissime (come quella fino al prossimo agosto, ndr) questa ipotesi non è al momento annoverata».

Commenta la notizia

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi