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Questo articolo è stato pubblicato il 21 aprile 2011 alle ore 13:42.

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Una eventuale ristrutturazione del debito di Atene potrebbe costare alle banche europee (ad esclusione di quelle greche) fino a 41 miliardi di euro. Lo stima la banca d'affari Goldman Sachs ipotizzando un haircut (cioè il taglio del valore nominale dei titoli) da un minimo del 20 a un massimo del 60 per cento. Nella migliore delle ipotesi, la perdita che il sistema creditizio registrerebbe sarebbe di 13 miliardi. Nella peggiore di 41.

Un anno fa l'impatto sarebbe stato peggiore
Gli analisti segnalano tuttavia che questa cifra sarebbe stata decisamente superiore se la ristrutturazione del debito greco fosse avvenuta un anno fa. E questo per le via dei canali privilegiati di rifinanziamento che la Bce ha messo a disposizione prima alle banche greche (fino 91 miliardi di euro) e poi a quelle di Portogallo e Irlanda (altri 153 miliardi).

Ridotta l'esposizione delle banche europee
In sostanza l'Eurotower si è sostituita al mercato interbancario a cui le banche greche faticano ad avere accesso. Basti pensare che, ad ottobre dell'anno scorso, il 17,3% del totale dei finanziamenti erogati dalla Bce (le cosiddette lending facilities) è stato destinato alle banche greche. Questo fenomeno ha portato a una riduzione dell'esposizione del sistema creditizio europeo verso le banche greche.

L'impatto sulla patrimonializzazione
Queste ultime infatti sono le più esposte verso il debito di Atene e subirebbero inevitabilmente il peso maggiore di una ristrutturazione. Secondo Goldman, in caso di un "haircut" del 60%, le banche grece registrerebbero una riduzione fino all'80% del proprio tier one (coefficiente di patrimonializzazione che misura della solidità di un istituto di credito). Insomma conseguenze devastanti per il settore creditizio e, a cascata, per la già depressa economia greca.

Decisamente più contenuto l'impatto sul capitale delle banche europee. Secondo gli analisti di Goldman Sachs, nella peggiore delle ipotesi (taglio del 60% del valore nominale dei titoli) queste vedrebbero calare del 3% il proprio tier one capital ratio. «Diverse banche - fa notare Angelo Drusiani gestore obbligazionario di banca Albertini Syz - hanno parzialmente assorbito il colpo della svalutazione dei titoli greci. Alcune li hanno venduti, altre li hanno contabilizzati a prezzo di mercato mettendo quindi a bilancio una svalutazione».

Nuovi record per i rendimenti dei titoli greci
Intanto continuano a salire vertiginosamente i rendimenti dei titoli di Stato della Grecia. L'interesse sui bond a due anni è schizzato al record storico del 22,41% mentre quello sui titoli a dieci anni è volato al 14,92%. La forbice tra il bond greco a dieci anni e il corrispettivo bund tedesco si è allargata a 1.159 punti base. Record anche per i premi di rendimento dei titoli decennali portoghesi. Lo spread col bund è salito a 600 punti base.

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