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Questo articolo è stato pubblicato il 01 maggio 2011 alle ore 14:28.

«Derivati, più vigilanza dalle Authority»«Derivati, più vigilanza dalle Authority»

Bruxelles è intervenuta sui Cds. Anche l'Antitrust italiano si muoverà su questi temi?
Noi non potevamo iniziare quell'istruttoria perché non sono coinvolte banche italiane, ma solo banche con rilevanza europea. L'Europa ha fatto bene a intervenire sul sospetto di un abuso di posizione dominante. Se l'avessimo fatto noi, saremmo andati oltre la competenza territoriale. Naturalmente se ci saranno aspetti che riguarderanno il nostro territorio, saremo interpellati e collaboreremo con l'autorità europea come abbiamo sempre fatto.

Non vi occupate di derivati nell'ambito della tutela del consumatore?
Avevamo iniziato un'indagine su tutte le banche italiane coinvolte nel caso Lehman Brothers all'indomani del default nel 2008. Speravamo che potesse rientrare nelle nostre competenze, in via residuale, in base al codice del consumo. Poi abbiamo chiesto un parere al Consiglio di Stato, che con molta chiarezza ha affermato che la competenza in materia di intermediazione e di applicazione della direttiva Mifid è della Consob. A quel punto abbiamo interrotto la nostra indagine. Per queste stesse ragioni non possiamo intervenire sui rischi per il consumatore acquirente degli Etf che investono in swap.

Sui bond Lehman ora però avete acceso un faro dopo una denuncia sull'ipotesi di intesa restrittiva a carico di Patti Chiari e delle banche consorziate
Stiamo esaminando la fondatezza di questa denuncia. Oggi è all'esame degli uffici, che stanno raccogliendo tutti i dati per verificarli prima di aprire un'indagine. Un'istruttoria comporta oneri, per cui prima di procedere bisogna avere quantomeno il "fumus boni iuris". Però ci stiamo lavorando e ne abbiamo già parlato più volte in consiglio.

I bond Lehman erano molto meno sofisticati dei derivati, eppure i risparmiatori italiani hanno perso oltre 5 miliardi di euro. È vero che quelle obbligazioni erano illiquide, ovvero difficili da rivendere, già da molto prima del default?
È quello che stiamo cercando di appurare, verificando le quantità dei bond negoziati nelle diverse date sulle varie emissioni obbligazionarie Lehman collocate in Italia. Voglio ribadire, però, che non abbiamo competenze sul fatto che sono stati collocati titoli che non avevano le caratteristiche pubblicizzate, perché questo spetta alla Consob. Possiamo intervenire solo se rileviamo una fattispecie come quella alla base dell'indagine di Bruxelles sui Cds. Se c'è stata, dunque, restrizione della concorrenza in ragione del fatto che Patti Chiari è un consorzio e che questo consorzio avrebbe dato determinate informazioni per favorire il consorzio stesso e i consorziati. In questo caso, però, le basi per aprire un'istruttoria devono essere verificate con grande attenzione e cautela, perché il tipo di contestazione che andremmo a fare è particolarmente grave: sarebbe una violazione trattato europeo e della legge del '90 sulla concorrenza.

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