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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2011 alle ore 16:14.

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Wall Street sale con le materie primeWall Street sale con le materie prime

Le Borse europee, colpite da forti vendite sui bancari, chiudono in pesante ribasso la prima seduta della settimana. Partenza influenzata dai nuovi timori sulla sostenibilità del debito greco, rilanciati dalla stampa nel week end e rinfocolati dalla decisione di Standard &Poor's di declassare di due livelli le emissioni a lungo termine del paese ellenico da "BB-" a "B". Mentre nel tardo pomeriggio Moody's ha messo sotto revisione i rating di Atene per un possibile dowgrande avvertendo che il taglio potrà anche essere di più di un livello. Inoltre, secondo quanto riporta il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, anche Fitch sarebbe in procinto di un taglio di rating, a "B" o a "B-" dall'attuale "BB+". Anche l'euro ne ha risentito ed è tornato sui livelli della vigilia a ridosso di 1,426 dollari per poi risalire dopo la chiusura di Wall Street a 1,4354 dollari.

Wall Streetchiude positiva
Gli indici di Wall Street dopo un avvio incerto sono passati in territorio positivo, sostenuti dai guadagni messi a segno dai titoli energetici e minerari sulla scia del rimbalzo dei prezzi delle materie prime, che riescono a mettere in secondo piano le preoccupazioni per la crisi del debito in Europa. Il Dow Jones è salito dello 0,36% a 12.684,45 punti, il Nasdaq dello 0,55% a 2.843,25 punti mentre lo S&P 500 ha guadagnato lo 0,45% a 1.346,27 punti.

Focus Borse europee
Madrid si conferma la piazza peggiore con un calo del 2%, appesantita dai bancari che perdono diffusamente terreno ovunque. A Londra l'indice FT-SE 100 ha ceduto lo 0,69% mentre hanno fatto peggio Parigi (-1,19%) e Francoforte (-1,1%) dove peraltro il titolo Man ha guadagnato l'1,64% dopo l'Opa sul 100% del flottante lanciata dal gruppo Volkswagen che darà vita al numero uno europeo del settore. A Milano gli indici FTSE MIB e FTSE IT All Share hanno perso l'1,3 per cento.

Cadono i bancari
Sulla piazza milanese, come in tutta Europa, restano pesanti i bancari, a partire da Unicredit che ha lasciato sul terreno il 3,22%, nonostante l'amministratore delegato, Federico Ghizzoni, abbia smentito le ipotesi che circolano negli ambienti finanziari circa un imminente aumento di capitale. Analoga tendenza per le azioni di Intesa Sanpaolo che hanno ceduto oltre il 2% (sia le ordinarie che le risparmio). Male anche Ubi (-2,35%); Banca Mps (-1,64%); Banca Pop Mi (-2,55%) i cui covered bond sono stati messo sotto osservazione da Moody's in vista di un possibile declassamento; Banco Popolare (-2,2%). Giù anche Mediaset che sul giudizio negativo ("sell" ) degli analisti di Citigroup ha perso il 2,4 per cento. Arretrano Telecom Italia (-1,04%), dopo i conti trimestrali di venerdì. In ribasso anche Fiat (-1%) dimezza le perdite mentre Fiat Industrial è salita, in controtendenza, dell'1,25 per cento. Rimbalzo confermato per Stmicroelectronics (+1,25%) e fuori dal paniere principale volano le Zucchi (+10%), nel giorno in cui la famiglia fondatrice della società e Gianluigi Buffon si sono assunti l'impegno a sottoscrivere complessivamente il 45,1% dell'aumento di capitale. Crollano le Coin (-9,2%) sulla notizia che Bc Partner acquisterà il 78,7% del gruppo e lancerà un'Opa obbligatoria sulle azioni rimanenti a 6,5 euro.

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