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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2011 alle ore 16:14.
L'euro annulla il rimbalzo
L'euro ha fermato la propria discesa, dopo lo scivolone accusato sulla nuova bocciatura del debito sovrano della Grecia da parte di S&P. La divisa continua tuttavia a girare attorno ai minimi della seduta, in un mercato che non ha alcuna intenzione di assumere nuove posizioni vista l'estrema volatilità dei mercati e l'incertezza che regna sul mercato ellenico. Nel tardo pomeriggio l'euro é stato indicato a 1,4260 dollari (1,4397 alla rilevazione ufficiale della Bce), a 115,04 yen (116,28), a 0,8765 sterline (0,8792) e a 1,2507 franchi svizzeri (1,2617). Nel durante la divisa unica europea ha aggiornato i nuovi minimi dal 19 aprile contro il dollaro (1,4256), degli ultimi cinque mesi sul franco (1,25) e dal 29 marzo sullo yen (114,98).
In ripresa oro e petrolio
Si consolidano e segnano ulteriori moderati rialzi le materie prime in avvio di settimana, dopo i ribassi a cascata nel settore delle commodities dell'ultima settimana. A Londra il barile di Brent, il petrolio del mare del Nord aumenta di 2,78 dollari, a quota 111,91 dollari, mentre a New York il barile di West Texas Intermediate aumenta di 2,11 dollari a quota 99,29. Torna ad aumentare anche l'oro, l'oncia del metallo prezioso per eccellenza risale a 1504,20 dollari, oltre 10 dollari in più rispetto alla chiusura di venerdì.
Salgono ancora i rendimenti greci
Sul mercato dei titoli di stato sono in ulteriore rialzo i rendimenti della Grecia, in un mercato che vede più vicino il rischio di una ristrutturazione del debito di Atene. Il costo per assicurarsi contro il rischio di insolvenza della Grecia (credit default swaps) è aumentato di 19 punti base al record 1.360, secondo i dati Cma. Il rendimento dei titoli greci a dieci anni è salito di 13 punti base al 15,64% e quello del biennale ha fatto un balzo di 35 punti base fino ad un picco del 25,73% per poi assestarsi al 25,54 per cento. In tensione anche i bond del Portogallo con il tasso biennale schizzato di 19 punti base all'11,8% e il decennale di sei punti base al 9,62 per cento.
Chiusura in calo per la Borsa di Tokyo, pesa il rialzo dello yen
La Borsa di Tokyo ha perso terreno nella seduta odierna, sotto l'influsso del rialzo dello yen e in conseguenza della prevista chiusura di un'altra centrale nucleare nella regione industriale di Nagoya, che lascia pensare a future carenze di corrente, soprattutto andando verso l'estate, periodo di grande consumo. L'indice Nikkei ha perso lo 0,66% a 9.794,38 punti e il Topix lo 0,38% a 853,21.
Piazze asiatiche contrastate
A parte Tokyo, le altre Borse asiatiche si sono mosse senza un precisa direzione, frenate dalle incertezze della ripresa economica mondiale, anche se le materie prime hanno messo a segno un buon recupero dopo la notevole caduta della settimana precedente. Risalgono infatti proprio le piazze dove questi titoli pesano particolarmente, come Singapore (+1,34%) in crescita di oltre un punto, mentre Sidney (+0,24%) si è mostrata molto più cauta. Segno positivo anche a Hong Kong (+0,8%) dopo otto sedute consecutive di ribasso.
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