L'Italia ha presentato formalmente la candidatura di Mario Draghi alla guida della Bce. Lo ha confermato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. «Mi pare di aver già firmato un documento» ha detto facendo riferimento alla lettera dell'Italia all'Eurogruppo inviata oggi. Nella riunione di lunedì dell'Eurogruppo - ha fatto sapere il portavoce del presidente Jean Claude Junker - si verificherà quanti sono i candidati per la sostituzione di Jean-Claude Trichet alla presidenza della Bce. La candidatura di Draghi da parte del Governo italiano segue quindi l'invito fatto da Junker.

L'esame delle candidature all'Eurogruppo
Si tratterà di vedere se il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, è l'unico candidato oppure no. La procedura, ha indicato il portavoce di Junker, prevede che i candidati (o il candidato) si presentino all'Europarlamento. Poi sarà l'Eurogruppo a prendere la prima decisione poi la parola passa per il via libera definitivo ai capi di Stato e di Governo che si riuniscono a Bruxelles a fine giugno.

Sciolto il nodo del sostegno di Berlino
La presentazione del governatore di Bankitalia arriva nel giorno in cui è stato definitivamente sciolto il nodo del sostegno tedesco. La conferma ufficiale è arrivata dal vice portavoce del governo, Christoph Steegmans. «Quando sarà annunciata - ha detto - la candidatura (di Mario Draghi, ndr) il governo tedesco la appoggerà».

Merkel: «Draghi è molto vicino alle nostre idee»
Un via libera è arrivato anche da Angela Merkel. «La Germania - afferma il cancelliere tedesco in una intervista al quotidiano tedesco, Die Zeit - potrebbe sostenere la sua candidatura». E poi aggiunge: «Io conosco Mario Draghi. È una persona molto interessante e di grande esperienza. È molto vicino alle nostre idee per quanto riguarda la cultura della stabilità e solidità nella politica economica».

Il via libera più atteso
La Merkel non si era mai espressa sul nome di Draghi come invece aveva fatto il presidente francese Nicolas Sarkozy. Anche il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble aveva sposato la candidatura di Draghi. Il cancelliere Merkel invece si era sempre mostrata scettica verso la scelta di mettere a capo dell'Eurotower un banchiere di un paese molto indebitato come l'Italia. Secondo la stampa tedesca avrebbe addirittura cercato di ostacolare la candidatura di Draghi proponendolo come successore di Dominique Strauss-Kahn alla guida del Fmi. L'attuale presidente del Fondo monetario infatti dovrebbe dimettersi la prossima primavera per candidarsi alle elezioni presidenziali in Francia.

Il nodo della rappresentanza alla Bce
Il problema è sorto dopo le dimissioni di Axel Weber, il governatore della banca centrale tedesca che sino a pochi mesi fa sembrava in pole position per succedere a Trichet. Avendo già dato il suo assenso l'anno scorso alla nomina del portoghese Vitor Constancio a numero due dell'Eurotower, in base al calcolo che per il principio della piena rappresentanza dei membri dell'Unione, il ruolo di presidente sarebbe toccato a un banchiere di uno dei paesi del Nord. La Merkel sostenendo Draghi si troverebbe a presentare all'elettorato un direttorato Bce interamente espresso da due paesi con passivi elevatissimi dei conti pubblici (addirittura il Portogallo è dovuto ricorrere agli aiuti Ue-Bce-Fmi per far fronte alle scadenze).

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