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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2011 alle ore 09:32.

Christine LagardeChristine Lagarde

La Cina è favorevole a una candidatura del ministro francese dell'Economia, Christine Lagarde, alla direzione del Fondo monetario internazionale (Fmi): lo ha affermato il portavoce del governo francese François Baroin.

Sul nome della Lagarde «c'è un consenso europeo importante» ha detto Baroin ai microfoni della radio francese Europe 1, precisando che «l'euro richiede la nostra attenzione; necessario avere gli europei nel board; i cinesi sono favorevoli alla candidatura di Christine Lagarde». Baroin ha ricordato che a capo del Fmi c'era un francese, ma non spetta alla Francia esprimersi per prima sulle preferenze per la successione. «E ancora presto per parlare di una candidatura della Lagarde» ha aggiunto, senza nascondere che la Francia sarebbe ben contenta se un altro francese ottenesse un «consenso esteso, con l'appoggio della Cina ed eventualmente degli Stati Uniti e senza alcuna prevaricazione o arroganza nei confronti dei paesi emergenti».

Con le dimissioni ufficiali dell'ex direttore generale, Dominique Strauss-Kahn, arrestato lo scorso sabato sera, per tentato stupro, si è aperta la corsa alla successione del Fondo e la Lagarde risulta la gran favorita. Al consenso pressoché unanime dei paesi europei è mancato finora il sì dei paesi emergenti attorno a un nome con il peso necessario a sfidare la tradizione che da 65 anni vede un europeo alla guida del Fondo. Con l'appoggio della Cina si rafforza ulteriormente la candidata francese.

Ora è arrivato in via libera della Cina. Il fatto che sotto Strauss-Kahn il Fmi si sia impegnato fortemente in Europa, dove oggi fornisce un terzo del denaro usato per i pacchetti di salvataggio delle economie periferiche dell'eurozona è un fattore che sicuramente pesa a favore di un nuovo quinquennio a guida europea.

Il Giappone ancora non ha deciso
Il Giappone invece, secondo più grande finanziatore del Fmi, non ha ancora deciso. Stamani il ministro delle Finanze, Yoshihiko Noda, ha fatto sapere che è ancora troppo presto per valutare i candidati per il posto di direttore generale dell'istituto. «Siamo ancora nella fase di valutazione delle persone» - ha detto Noda in una conferenza stampa precisando che il Giappone vuole «un processo di selezione aperto, trasparente e basato sul merito».

I tempi
Lunedì 23 maggio il Fondo ha aperto le candidature per la carica di direttore generale. Oltre alla francese Lagarde, gli altri contendenti sono il ministro delle Finanze belga Didier Reynders, il governatore della Banca centrale del Messico, Agustin Carstens e il presidente della banca centrale del Kazakhstan, Grigory Marchenko. L'istituzione riceve le domande fino al 10 giugno e le renderà subito pubbliche se vi saranno al massimo tre candidati. Nel caso di quattro o più nominativi, servirà più tempo per selezionare le tre persone meglio piazzate, che saranno ascoltate dal board dell'istituto.

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