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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2011 alle ore 11:47.
Standard & Poor's ha tagliato l'outlook, portandolo a "negativo", di quattro banche italiane: Intesa Sanpaolo (declassata da Moody's a inizio mese), Mediobanca, Bnl e Findomestic. Ciò significa che i rating dei quattro istituti, che sono stati confermati, potrebbero essere abbassati in futuro. L'agenzia ha spiegato che la revisione è legata all'abbassamento dell'outlook sul rating dell'Italia, che è stato rivisto come "negativo" lo scorso 21 maggio. Le quattro banche - sottolinea Standard & Poor's - sono fortemente dipendenti dal mercato domestico e un abbassamento del rating italiano avrebbe come conseguenza un downgrade dei rating assegnati agli istituti citati.
Resta stabile, invece, l'outlook sui rating di Cariparma e Credito Sportivo. Sono stati confermati nell'occasione i rating di credito di tutti e quattro gli istituti - Mediobanca, Findomestic, Intesa Sanpaolo e delle sussidiarie Imi, Biis e Cassa di Risparmio di Bologna, tutti "A+/A-1" - e quello di Bnl a "AA-/A-1+". Per Cariparma sono stati confermati i rating '"A+/A-1" e l'outlook stabile poiché l'istituto viene considerato un'entità strategica della capogruppo francese Credit Agricole. Confermati anche i rating ("A/A-1") e l'outlook stabile per l'Istituto per il Credito Sportivo, in linea con i criteri di S&P nella valutazione di banche a partecipazione pubblica.
Di norma, spiega l'agenzia internazionale, S&P prevede un tetto ad alcuni rating che corrisponde al rating sovrano in valuta estera: questa valutazione si estende a quelle istituzioni finanziarie che hanno un focus prevalentemente domestico e non dispongono di sostegno esterno di gruppo, come ad esempio Intesa Sanpaolo e le sue sussidiarie, e Mediobanca. Allo stesso modo, vengono limitati i rating di istituti finanziari che dispongono di un sostegno esterno di gruppo ma che non vengono considerati entità "strategiche" di gruppo, come nel caso di Findomestic Banca. Secondo S&P, infatti, le istituzioni finanziarie focalizzate sul mercato domestico solo in circostanze eccezionali dovrebbero disporre di rating superiori a quello sovrano. Per Bnl, che è controllata dalla francese Bnp Paribas, la metodologia di S&P prevede che una banca con un'esposizione del 10% o più nel Paese dove ha sede può avere un rating superiore di un solo gradino a quello sovrano del Paese di residenza.
La notizia ha subito impattato sui mercati finanziari: i titoli bancari quotati sul listino milanese hanno girato in territorio negativo. Intesa Sanpaolo cede il 2,4%, Mediobanca l'1,08%, Unicredit l'1,63%, Ubi Banca l'1,7 per cento.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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