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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2011 alle ore 15:53.

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Chiudono in calo le Borse europee. A pesare è il settore bancario che risente delle tensioni in Grecia mentre, dopo lo stop al nucleare deciso dalla Germania, sono in evidenza le rinnovabili. A Parigi il CAC 40 segna un -0,21%, il DAX 30 di Francoforte avanza dello 0,04 per cento. In leggero ribasso (-0,13%), gli indici FTSE MIB e FTSE IT All Share di Piazza Affari (-0,19% e -0,13%).

Resta chiusa la Borsa di Londra (fFesta di primavera) così come Wall Street (Memorial day). La chiusura delle due piazze azionarie affievolisce gli scambi anche sul Forex (mercato internazionale delle valute) che oggi registra in ogni caso due notizie significative: il dollaro neozelandese è balzato al top da 26 anni mentre il franco svizzero ha aggiornato i record da euro e dollaro.

Focus Piazza Affari
Il listino milanese risente più di altri del cattivo andamento del comparto bancario. Intesa Sanpaolo, infatti, arretra dell'1,12%: l'istituto di credito che aveva chiuso la prima settimana di aumento di capitale con un guadagno del 2,5% oggi arretra sia nelle quotazioni delle azioni ordinarie (-1,29%) sia sui diritti (-5,87%). Mediolanum cede lo 0,89%, Banca Mps l'1,51%, Unicredit l'1,03% e Ubi Banca lo 0,40%. Per contro il rinnovato interesse per le energie pulite spinge Enel Green Power che sale del 4,75%. Fiat (+1,32%) approfitta della decisione del Lingotto di salire al 52% in Chrysler. .

La Banca centrale della Russia alza i tassi
Con una mossa inattesa, la Banca centrale della Russia ha alzato il tasso sui depositi di 25 punti base lunedì, prendendo i mercati di sorpresa con l'inasprimento della politica monetaria per il secondo mese consecutivo. Il tasso sui depositi salirà al 3,5% effettivo dal 31 maggio. Il regolatore ha lasciato gli altri tassi, compreso il tasso benchmark di rifinanziamento, invariati. «Questa decisione è stata presa tenendo presente l'elevato livello delle aspettative inflazionistiche e i rischi per una crescita economica sostenibile», ha detto la banca centrale in una dichiarazione che ha accompagnato la decisione. Il presidente Sergei Ignatyev aveva detto la scorsa settimana che la lotta contro l'inflazione resta la principale priorità, ma aveva anche aggiunto che la Banca di Russia non aveva «nessuna fretta» di aumentare i tassi. L'inflazione si è stabilizzata nelle ultime tre settimane di maggio, dopo il balzo all'inizio del mese dovuto all'aumento dei prezzi del carburante. L'inflazione annuale al 23 maggio è al 9,7% annuo, afferma la banca centrale.

Irlanda in tensione
Sul fronte dei Paesi periferici, oltre alla Grecia desta qualche preoccupazione la situazione dell'Irlanda. In un'intervista il ministro dei Trasporti irlandese ha paventato la possibilità che il Paese possa avere bisogno di un altro prestito da parte di Fmi e Ue, dal momento che permangono i dubbi sul rientro nei mercati per il prossimo anno.

Petrolio in ribasso
Il Brent è in ribasso sotto quota 115 dollari al barile, appesantito dalle attese di una produzione Opec di maggio superiore a quella di aprile.
I trader guardano anche alla domanda da parte dei consumatori, ora che inizia la stagione estiva.

Più greggio da parte dell'Arabia Saudita, Nigeria e Iraq, dovrebbe più che compensare il calo della Libia, spingendo il totale della produzione di maggio al rialzo rispetto ad aprile, secondo un sondaggio Reuters.
Volumi ridotti per la chiusura dei mercati in Usa e Gran Bretagna. «Le festività hanno ridotto i volumi e finora non abbiamo visto acquirenti aggressivi. Ma anche la debolezza dell'economia sembra aver influenzato leggermente il tono del mercato», dice Ken Hasegawa, manager di Newedge Brokerage a Tokyo.

Focus Tokyo
La Borsa di Tokyo ha terminato la seduta odierna in leggero ribasso, in un mercato poco animato, con gli investitori che si mostrano prudenti, in attesa della pubblicazione dei prossimi dati macroeconomici in Giappone e negli Stati Uniti. L'indice Nikkei dei principali valori è sceso dello 0,18% a 9.504,97 punti, mentre il più ampio indice Topix è calato dello 0,15% a 823,68 punti.

La società di rating finanziario Standard And Poor's ha ridotto ulteriormente il rating della Tepco, il gestore dell'impianto nucleare di Fukushima, danneggiato dal terremoto e dallo tsunami dell'11 marzo a "B+" contro "BBB" in precedenza. La Tepco è stata così relegata da S&P nella categoria dei titoli speculativi.

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