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Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2011 alle ore 09:52.

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Chiusura in deciso ribasso per le Borse europee in una giornata segnata dall'incertezza per la situazione della Grecia, dopo il downgrade di Moody's che ha portato il giudizio sui titoli di Stato ellenici a Caa1, un livello considerato "spazzatura" dagli addetti ai lavori. Al termine delle contrattazioni il CAC 40 di Parigi cede l'1,89%, il DAX 30 di Francoforte l'1,98%, il Ftse 100 di Londra l'1,02 per cento. Leggermente meglio Milano con gli indici FTSE MIB e FTSE IT All Share in ribasso dello 0,78 per cento. Debole e contrastata Wall Street con gli indici Dow Jones (-0,34%) ed S&P500 (-0,12%) in ribasso e il Nasdaq in leggero rialzo (+0,15%).

I dati dell'economia americana
In giornata sono stati diffusi una serie di dati macroeconomici contrastanti: positivi quelli sul lavoro, deludenti quelli sugli ordinativi delle fabbriche ad aprile. Le richieste di sussidi alla disoccupazione sono calate di 6mila unità attestandosi a 422mila unità nella settimana terminata lo scorso 28 maggio. Il dato, diffuso dal dipartimento del lavoro, è lievemente migliore delle attese. Buoni segnali anche sul fronte della produttività dei lavoratori americani, cresciuta al ritmo dell'1,8% nel corso del primo trimestre anzichè dell'1,6% come riportato in via preliminare trenta giorni fa. Il dato reso noto oggi dal dipartimento del Lavoro è lievemente migliore delle attese degli analisti che si attendevano una revisione a +1,7%. Negativo invece il dato sugli ordini all'industria Usa scesi più del previsto in aprile (-1,2%). Al netto della componente trasporti il calo è stato dello 0,2%.

Focus Piazza Affari
A Piazza Affari maglia nera per Ubi Banca (-5,36%) che ha comunicato il prezzo per azione a 3,808 dell'aumento di capitale da 1 miliardo di euro.
Prosegue anche il calo di Stmicroelectronics (-2,8%). L'andamento del titolo è influenzato dalle vendite su Nokia (di cui la società italiana è fornitore) a sua volta penalizzata dall'annuncio di un possibile taglio del rating da parte di Moody's. Giù nei big anche Fiat nonostante i buoni segnali arrivati sul fronte delle immatricolazioni. Le azioni della casa automobilistica torinese cedono il 2,27% sulla scia della debolezza del comparto a livello europeo (l'indice settoriale eurostoxx in ribasso dell'1,75%). Soffre il calo del settore auto anche il titolo Pirelli (-2,25%).

Caso-Grecia
Intanto prosegue la discussione tra Atene e gli ispettori dell'Ue, del Fmi e della Bce, che dovrebbero presentare entro la fine di questa settimana il loro rapporto sui risultati fiscali della Grecia. Sul tavolo c'è la messa a punto di un piano fiscale di medio termine, che dovrebbe sbloccare la prossima tranche (12 miliardi di euro) del prestito internazionale. E mentre a Vienna l'Ue discute di un possibile nuovo pacchetto d'aiuti alla Grecia il premier Papandreou vola venerdì in Lussemburgo per incontrare Juncker, per fare il punto sui progressi fiscali del paese e discutere di nuove misure di risanamento e privatizzazione.

Un timido ottimismo potrebbe essere suggerito dalle parole del membro tedesco dell'esecutivo Bce. In un'intervista di oggi al Sole 24Ore, anticipata ieri, Jurgen Stark spiega che potrebbe essere accettabile un accordo su base volontaria che porti gli investitori a rinnovare le loro posizioni sul debito greco.

Euro sotto 1,44
L'euro è salito a 1,4415 dollari alla chiusura delle borse continentali, contro 1,4378 dell'apertura, sotto lo stimolo delle parole del capo della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet che ha proposto la formazione di un unico ministro delle Finanze dell'area dell'euro, dissipando parte del torpore che si era impossessato del mercato nei giorni precedenti.

Tokyo in calo: premier Kan pronto a lasciare
La Borsa di Tokyo chiude con un calo vicino al 2 per cento.Negative anche le altre piazze asiatiche con Shanghai e Hong Kong in flessione di circa due punti percentuali. Sul listino nippponico pesano, poi, le incertezze politiche. Il primo ministro giapponese Naoto Kan ha superato la mozione di sfiducia presentata contro di lui in Parlamento dall'opposizione conservatrice, la cui approvazione avrebbe significato la caduta del suo governo. Decisivo per l'esito della votazione è stato l'impegno, assunto poche ore prima dallo stesso premier, a rassegnare le dimissioni quanto prima, probabilmente il prossimo autunno, non appena sarà riuscito a traghettare il Paese fuori dall'emergenza provocata dal terremoto dell'11 marzo scorso e dal conseguente "tsunami" ma ancora di più dalla grave crisi nucleare tuttora in corso, che ha avuto ripercussioni persino peggiori per l'economia nipponica.

Alla Dieta, la camera bassa di Tokyo, la sfiducia è stata bocciata con 293 voti contrari a fronte di 152 favorevoli. Il grande rivale di Kan in seno al suo stesso Partito Democratico, Ichiro Ozawa, ha scelto di astenersi, imitato da decine di deputati della sua corrente, altri membri della quale hanno invece optato per appoggiare ancora esplicitamente l'esecutivo. Almeno due parlamentari democratici hanno tuttavia sostenuto la mozione. Kan trova dunque davanti a sè mesi molto difficili, non soltanto per la serietà oggettiva della situazione giapponese, ma anche per la spaccatura che si delinea sempre di più in Parlamento, e soprattutto nei ranghi del proprio partito.

Debole tutto il settore auto dopo il dato sulle vendite di maggio con Toyota, Honda e Nissan che segnano ribasso tra il 2,5% e il 3,2%.Tra i singoli titoli, Tepco ha toccato i minimi storici a 289 yen.

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