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Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2011 alle ore 11:17.
Come atteso, il fondo salva-Stati europeo (European financial stability facility) ha lanciato stamane il suo secondo bond per l'ammontare di 5 miliardi di euro a 10 anni. L'operazione, che ha rating tripla A dalle tre più grandi agenzie internazionali di rating (Moody's, S&Poor's e Fitch) è stata condotta da Barclays Capital, Deutsche Bank e Hsbc.
Bond salva-Portogallo
Questo nuovo bond dell'Efsf è il primo a supporto del programma di assistenza per il Portogallo. Un altro bond, sempre a supporto del Portogallo, è atteso entro il 15 luglio per l'ammontare di 3 miliardi con la durata di 5 anni.
Segue quello collocato a gennaio per raccogliere capitali a sostegno dell'Irlanda: 5 miliardi di euro per la durata di 5 anni nel quadro del supporto finanziario. In quell'occasione le richieste sono state pari a oltre 45 miliardi di euro provenienti da 500 investitori. Il bond salva-Irlanda è stato collocato a 6 punti base sul tasso del midswap, mentre in questi giorni quota 4,5-2,5 punti base.
Le aspettative
I dealer si aspettano che il nuovo bond attragga ancora una buona domanda anche se non così consistente come per il bond inaugurale.
Come riferimenti saranno presi i bond dell'Unione Europea e in particolare con il bond da 4,75 miliardi di euro, cedola 3,5% con scadenza giugno 2021. In questo caso vi corrisponderebbe uno spread sul Bund decennale (anch'esso con rating AAA) di 46,5 punti base.
«Se la domanda sarà alta il rendimento potrebbe tuttavia non risultare di molto superiore al corrispettivo Bund tedesco a 10 anni che oggi sul mercato secondario è scambiato con un rapporto rischio/rendimento 3,01% - spiega Angelo Drusiani, esperto del mercato obbligazionario di Banca Albertini Syz -. Aspettiamo di vedere l'esito della raccolta per valutare un'eventuale convenienza d'acquisto nei giorni successivi, quando sarà disponibile anche sul mercato secondario». Se il bond ha la stessa logica del precedente (salva-Irlanda) sarà disponibile anche ai piccoli risparmiatori dato che il lotto minimo dell'investimento è pari a 1.000 euro.
Le prossime emissioni
Da un comunicato del mese scorso, che pianificava le emissioni obbligazionarie entro il 15 luglio per coprire le prime tranche di prestiti a Portogallo e Irlanda per un totale di 15,3 miliardi di euro, si apprende che i pagamenti della parte restante dell'anno saranno soggetti alle richieste di Portogallo e dell'Irlanda e alle revisioni trimestrali congiunte di Ue, Fmi e Bce. Nel secondo semestre sono in programma altri due bond, con un obiettivo di 3-5 miliardi per ogni operazione. L'Ue poi potrebbe completare la copertura delle proprie esigenze di finanziamento con emissioni minori, sia attraverso prestiti sindacati sia attraverso transazioni mirate.
Evitare confusione tra più Eurobond
Ieri, intanto, durante l'Ecofin informale il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha rilanciato il tema degli Eurobond, indicando che rappresentano «la via giusta» da percorrere. Gli Eurobond auspicati da Tremonti implicano la creazione di un'Agenzia europea del debito (a cui si oppone la Germania) e non vanno confusi con il bond europeo emesso oggi dal fondo salva-Stati Efsf (garantito dai bilanci dei singoli paesi europei che vi hanno aderito che possono emettere un controvalore di bond fino 255 miliardi di euro) né con l'Eurobond emesso a inizio anno dal Meccanismo europeo di stabilità (garantito dal bilancio dell'Unione europea, rating AAA).
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