La Grecia tiene i mercati sotto pressione

Deboli tutte le piazze asiatiche
Segno meno oggi in tutte le piazze asiatiche da Hong Kong (Hang Seng -0,59% a 22.041,77 punti) al Sud Corea (Kospi -0,98% a 2.070,29 punti) alle Filippine (Pse -0,05% a 4.289,29 punti) al Vietnam (l'indice Hnx di Hanoi -0,20% 75,63 punti). Il Laos Composite Index cede lo 0,24% a 1.085,24 punti e a Giakarta il Composite perde 0,78% a 3.818,62 punti. In controtendenza in India il Sensex di Mumbai +0,96% a 18.415,70 punti.

Il mercato valutario
L'attesa per l'evoluzione della crisi greca frena l'euro che, tuttavia, dopo un'apertura debole sotto 1,42 dollari (a 1,4135) si è stabilizzato a 1,428 dollari, in attesa del voto greco e di nuovi dati sull'andamento dell'economia Usa. Se il Parlamento greco non approverà il piano di austerità (per un totale di 78 miliardi di euro) e Atene non riceverà entro il 3 luglio la tranche di aiuti da 12 miliardi di euro, è forte il timore che il mercato del debito possa esplodere con il rischio di contagio globale.

Contagio più grave del crac Lehman
Un contagio della crisi del debito greco avrebbe effetti più gravi del crac di Lehman Brothers del settembre 2008. A dirlo è l'amministratore delegato di Deutsche Bank, Josef Ackermann, secondo cui guardare alla crisi greca solo in termini di rischio sovrano è limitato: occorre tenere in considerazione le conseguenze dei 'credit default swap' sul debito greco, valutati in cinque miliardi di euro, di cui non si conosce la diffusione sui mercati.

Nuovo record dello spread Bund-Btp
Infatti, sul mercato dei titoli di Stato, il timore Grecia continua a penalizzare le emissioni dei paesi a rischio. In particolare lo spread del Btp decennale ha ritoccato questa mattina il record di venerdi (216 punti base) sul Bund tedesco (216 punti base) salendo fino a 221 punti base per poi ridiscendere a quota 214. Lo spread tra il decennale greco e l'analogo Bund tedesco è salito di 20 punti a 1.432 punti base.

Petrolio Wti a 90,61 dollari (-0,6%)
Dopo i segnali di rallentamento dell'economia americana e la decisione all'Aie della scorsa settimana di attingere alle riserve strategiche per contenere i prezzi dell'energia, motore di inflazione, le quotazioni del greggio continuano a scendere, muovendosi inversamente al dollaro. I future sul greggio Wti con scadenza ad agosto hanno finito a 90,61 dollari al barile, in ribasso di circa mezzo dollaro, lo 0,6% in meno rispetto alla chiusura di venerdì.

Inflazione in Cina
Il premier cinese Wen Jiabao, in viaggio in Europa, ha avvertito oggi per la prima volta che la Cina farà fatica a rispettare l'obiettivo di inflazione al 4% per quest'anno, rafforzando le attese di un ulteriore aumento dei tassi di interesse. «La situazione finanziaria cinese - dice Wen a un tv di Hong Kong dalla Gran Bretagna - sarà una delle migliori del mondo quest'anno: la crescita sarà dell'8-9% e l'inflazione sotto il 5%». Per la prima volta Wen non ripete la stima del 4% per l'inflazione cinese. Anche la Banca dei regolamenti internazionali (Bri) teme il rischio inflazione e ha fatto sapere nel suo ultimo rapporto annuale che i tassi d'interesse dovranno essere rialzati a livello globali per combattere l'inflazione.

I consumi americani
L'economia americana stenta a riprendersi come hanno confermato i dati sulle spese dei consumatori americani invariate rispetto al mese precedente, mentre i redditi sono cresciuti dello 0,3 per cento. Risultati inferiori alle aspettative degli analisti che avevano stimato una crescita, rispettivamente dello 0,1 per cento e dello 0,4 per cento.

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