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Questo articolo è stato pubblicato il 06 luglio 2011 alle ore 21:31.

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Levata di scudi generale in Europa contro le agenzie di rating dopo il declassamento a spazzatura dei titoli di Stato del Portogallo da parte di Moody's.

«In assenza di fatti nuovi sull'economia portoghese che potrebbero giustificare la nuova valutazione, le decisioni di ieri di un'agenzia di rating non danno maggiore chiarezza, anzi aggiungono un elemento speculativo alla situazione», ha affermato con forza da Strasburgo il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso.

«Con tutto il rispetto per quella specifica agenzia di rating le nostre istituzioni conoscono un po' meglio il Portogallo», ha sottolineato. E da Bruxelles il portavoce del commissario Ue agli Affari economici e monetari Olli Rehn, ha rincarato la dose: «La decisione di Moody's sul Portogallo, che ci risulta particolarmente sgradita ed eccessiva, è basata su uno scenario ipotetico e non sull'analisi economica che la Ue e le altre istituzioni fanno puntualmente», ha detto.

Drastico il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, che chiede di «rompere l'oligopolio» delle tre agenzie Usa di rating e «metter fine al loro dominio» sui mercati.

Nel coro contro le agenzie di rating si sono espressi anche capi di Governo come Angela Merkel e banchieri come Corrado Passera.

In Italia la Consob indaga sui recenti giudizi di Standard&Poor's e di Moody's, mentre ieri il Tribunale di Milano ha imposto alla prima a risarcire Parmalat per le valutazioni errate del suo debito.

Così, da Strasburgo arriva una proposta di soluzione: un'agenzia del rating europea per superare lo strapotere americano sul settore.
La proposta, approvata il mese scorso dagli europarlamentari in una risoluzione, viene rilanciata dal presidente della Commissione europea, Barroso. Quest'ultimo riconosce che «ci sono elementi per la creazione di un'agenzia che viene dall'Europa», pur convinto che «è una decisione dei mercati».

Le agenzie di rating hanno commesso gravi errori in passato e oggi devono adeguarsi strettamente alle regole comunitarie gli ha fatto eco il commissario europeo al Mercato Interno, Michel Barnier.
«Invito le agenzie di rating, che sono sotto il controllo degli organismi nazionali di supervisione, a fare estrema attenzione alle norme Ue e a rispettarle - ha dichiarato Barnier - dovrebbero imparare dagli errori del passato».

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