Chiusura positiva per la borsa di New York dove l'indice Dow Jones ha concluso la seduta in rialzo dello 0,37% a 12493,12 punti. Ad aiutare il mercato le dichiarazioni del presidente della Fed Ben Bernanke che ha sollevato la necessità di ulteriori misure di stimolo per l'economia Usa. In rialzo anche il Nasdaq che ha registrato un avanzamento dello 0,54% a 2796,92 punti.

Anche Piazza Affari ha chiuso la giornata in positivo con un rialzo dell'1,91% una giornata ad alta volatilità (alle 14 ha azzerato i guadagni della mattina per poi ripartire). Tra le notizie che hanno contribuito a infondere buon umore al listino il giudizio favorevole sulla manovra finanziaria espresso dall'agenzia di rating Fitch . In positivo anche Wall Street (Dow Jones +1,25%) dopo le parole del governatore della Federal Reserve, Ben Bernanke, che ha aperto a ulteriori iniezioni d liquidità sui mercati per stimolare la crescita. In questo scenario l'euro balza oltre 1,41 mentre in giornata l'oro ha aggiornato il record a 1.580 dollari l'oncia.

Focus Europa
Positive anche le altre Borse europee. Il DAX 30 di Francoforte ha guadagnato l'1,3%, il FT-SE 100 di Londra lo 0,7% e il CAC 40 di Parigi lo 0,57% superando le incertezze della vigilia legate alla bocciatura di Moody's sul debito dell'Irlanda (giudicata però «incomprensibile» dalla Commissione europea).

Effetto Draghi-Tremonti a Piazza Affari
Sul listino milanese sono andati bene tutti i settori, con le banche in evidenza. Tra gli industriali ha brillato Atlantia (+5,02%) mentre Parmalat ha ceduto il 4,72% a 2,34 euro, abbondantemente sotto il prezzo di 2,6 dell'Opa di Lactalis. Le banche, in particolare, hanno beneficiato dell'intervento di Mario Draghi, governatore di Bankitalia nonché presidente designato della Bce, nel corso di un'audizione all'Abi (Associazione bancaria itailana). Draghi ha confermato che le banche italiane restano solide e che i primi 5 istituti (quelli al vaglio degli stress test europei che saranno resi noti venerdì) hanno un Core tier 1 (fra i più importanti indici utilizzati dagli esperti per misurare la solidità patrimoniale di una banca) mediamente dell'8,6%. Draghi ha indicato che gli istituti di credito italiani sono «sulla buona strada». Per adeguarsi ai paletti di Basilea III (che entreranno in vigore nel 2019) gli istituti hanno bisogno di 20 miliardi (appena due mesi fa Bankitalia ne stimava 40).

All'effetto Draghi si sono aggiunte le dichiarazioni del ministro dell'Economia Giulio Tremonti che ha indicato che non si dimetterà. Tremonti ha anche detto che non c'è alternativa all'emissione di Eurobond.

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