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Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2011 alle ore 18:00.
Le banche italiane hanno superato gli stress test. Come per gli stress test effettuati nel 2010, i cinque istituti (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca, Banco Popolare e Banca Mps) interessati dall'esame condotto dall'European banking authority per valutare la capacità degli istituti di credito europei di resistere all'onda d'urto di ulteriori crisi, sono stati promossi. Tra le 90 banche europee coinvolte (che rappresentano il 65% del sistema creditizio europeo) otto banche sono state bocciate (cinque spagnole, due greche e una austriaca).
Intanto la Bafin, l'autorità regolatrice del mercato tedesca fa sapere che una banca tedesca su 13 non ha passato gli stress test. Il caso apre però un giallo dato che nell'elenco finale degli stress test ci sono 12 banche tedesche (nel complesso 90 europee e non più 91 come inizialmente indicato). Manca Helaba, esclusa dallo stress test in seguito a una disputa con l'European banking authority sulla misura sulla qualità del capitale a disposizione. Secondo alcune indiscrezioni, a questo punto Helaba dovrebbe pubblicare i risultati in separata sede.
Banche italiane promosse
Nel dettaglio Unicredit, dopo lo stress test, avrebbe un Core Tier One del 6,7%, Intesa Sanpaolo dell'8,9%, Ubi Banca del 7,4%, Banco Popolare dle 5,7% e Banca Mps del 6,3 per cento.
Soddisfatto direttore generale di Bankitalia, Fabrizio Saccomanni: «Speriamo che l'esito degli stress test possa ridimensionare la pressione sulle banche italiane. Speriamo di averci dato un taglio con oggi».
Bankitalia spiega che «le banche coinvolte rappresentano oltre il 62 per cento del totale dell'attivo del sistema bancario nazionale. L'esercizio conferma l'adeguatezza della capitalizzazione delle banche italiane e la capacità di assorbire l'impatto di un ulteriore deterioramento delle attuali condizioni macroeconomiche e di mercato».
«Applicando le severe condizioni ipotizzate nello stress test, per ognuno dei cinque gruppi il coefficiente relativo al patrimonio di migliore qualità (Core tier 1 ratio) - spiega Bankitalia - risulterebbe, alla fine del 2012, ben al di sopra della soglia del 5 per cento, stabilita dalle autorità come riferimento per valutare la necessità di eventuali interventi di ricapitalizzazione. La media ponderata del Core tier 1 ratio post-stress per i cinque intermediari sarebbe del 7,3 per cento. Il risultato tiene conto delle misure di rafforzamento patrimoniale decise entro l'aprile di quest'anno. Includendo anche ulteriori risorse patrimoniali, tra cui alcuni strumenti non compresi nella definizione di Core tier 1 ma caratterizzati da elevata capacità di assorbire le perdite, il coefficiente patrimoniale medio dei cinque gruppi risulterebbe del 7,9 per cento alla fine del 2012. Anche un forte inasprimento del rischio sovrano - conclude - non intaccherebbe la solidità delle banche italiane».
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