Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 19 luglio 2011 alle ore 14:27.
È una corsa senza freni, quella dell'oro. Dopo aver sfondato ieri la quota psicologica dei 1.600 dollari l'oncia, le quotazioni del metallo giallo continuano a salire. Il lingotto per consegna immediata ha toccato questa mattina i 1.610,10 dollari l'oncia sul mercato londinese, mettendo così a segno il dodicesimo rialzo consecutivo, il più lungo dal 1920.
Ma a segnare un record sono anche i valori in altre valute: in euro, l'oncia d'oro vale 1.145 euro; in sterline, 1.005. Il massimo di tutti i tempi. È la conferma che il boom di acquisti prosegue nonostante il recente rafforzamento del dollaro (valuta in cui sono quotate i listini auriferi), elemento che in teoria rende il lingotto meno appetibile. A correre nelle ultime sedute è stato anche l'argento, le cui quotazioni, seppure in lieve calo rispetto alla seduta di ieri, oggi si mantengono sul livello di 40 dollari l'oncia.
Le ragioni del rialzo
A far da propellente al rally sono ancora una volta i timori sull'allargamento della crisi dei debiti sovrani nell'Eurozona e le incertezze sulla tenuta della ripresa economica a livello globale. Ma gli elementi rialzisti non mancano: una spinta agli acquisti arriva dagli Stati Uniti, dove non si placano i dubbi sul rischio di un temporaneo default in mancanza di un accordo sul rialzo del tetto del debito. Senza contare che proprio nei giorni scorsi è stata avanzata l'ipotesi (poi ridimensionata da Ben Bernanke) che la Federal Reserve possa iniettare nuova liquidità sui mercati, in un quella che rappresenterebbe una terza tornata del quantitative easing.
Le previsioni
In uno scenario così incerto, l'oro diventa inevitabilmente l'asset rifugio per eccellenza, grazie alla sua capacità di conservare valore soprattutto nelle fasi più volatili.
L'outlook della maggioranza degli analisti rimane fortemente positivo. Secondo Bank of America-Merrill Lynch la pressione spingerà in alto i prezzi per i prossimi dieci anni. Barclays, prima ribassista, ora stima una forchetta di 1.600-1.650 dollari l'oncia per l'intero secondo semestre dall'anno. Ma non manca anche chi si sbizzarrisce con previsioni a 3mila o persino 5mila dollari l'oncia nei prossimi due o tre anni. Rischio bolla o meno, chi è convinto della fase bullish tiene a ricordare che, nonostante i record attuali, l'oro non è ancora arrivato al livello del 1980, quando il valore di un'oncia, corretta per l'inflazione, era pari a 2.395 dollari. Un margine potenziale di crescita, puramente teorico, del 49%.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Permalink
Listino azionario italia
Moved Permanently
The document has moved here.
Principali Indici
Moved Permanently
The document has moved here.
Moved Permanently
The document has moved here.
Ultimi di sezione
-
banche
«UniCredit più forte sul capitale con la crescita dei profitti»
-
tlc & media
Telecom, accordo sui contenuti con Mediaset
di Antonella Olivieri
-
trimestrali
Chrysler accelera nel II trimestre
di Andrea Malan
-
finanza
Mediobanca rileva il 51% di Cairn Capital. Utili in crescita del 27%, il titolo brilla in Borsa
-
la giornata dei mercati
Borse positive dopo i dati Usa, Milano +1,87%. Banche a picco ad Atene - Mediobanca fa shopping e sale (+6%)
-
ACQUISIZIONI
PartnerRe, Exor vince la partita
di Marigia Mangano