Wall Street ha chiuso in rialzo. Il Dow Jones ha terminato con un progresso dell'1,22% a 12.725,55 punti. Il Nasdaq ha guadagnato lo 0,72% a quota 2.834,43. A favorire il listino statunitense un mix di notizie positive: dai conti trimestrali (che nella maggior parte dei casi stanno evidenziando una ripresa degli utili superiore alle attese) al Superindice economico (che ha proiettato la crescita economica statunitense nel prossimo trimestre dello 0,3% contro lo 0,2% previsto) all'attenuarsi delle tensioni sul debito pubblico (oggi Standard and Poor's ha definito «improbabile un default degli Stati Uniti). E poi, di riflesso, un'iniezione di ottimismo a Wall Street l'hanno data anche le notizie arrivate dall'Europa dove il vertice dei big dei Paesi dell'area euro hanno messo a punto un programma per venire incontro in primis a Grecia, Irlanda, Portogallo e, qualora l'elenco dovesse ingolfarsi, anche ad altri Paesi, rafforzando in modo netto le competenze del Fondo europeo di stabilità finanziaria, Efsf.

Focus Borse europee
Notizia che ha dato benzina a Piazza Affari, che ha chiuso la giornata con un balzo del 3,76% confermandosi anche oggi migliore Borsa d'Europa, grazie al forte recupero dei titoli bancari. Positivi anche gli altri listini. Parigi ha guadagnato l'1,74%, Francoforte l'1,23%, Londra lo 0,88 per cento. A dare linfa, dicevamo, le indiscrezioni sull'accordo per il secondo piano di salvataggio della Grecia in discussione oggi a Bruxelles, seguita all notizia di un accordo raggiunto nella notte tra Francia e Germania sul salvataggio di Atene. In questo scenario più disteso l'euro è balzato 1,4376 dollari e calano ulteriormente le tensioni sul mercato obbligazionario con lo spread tra BTp e Bund a 10 anni in flessione di oltre 40 punti a 245 punti base e rendimenti per i titoli italiani intorno al 5,3% (rispetto al 6% raggiunto nei giorni scorsi).

Piano da 109 miliardi per la Grecia
In serata, a mercati chiusi sono arrivati ulteriori dettagli: l'Eurogruppo ha varato un piano da 109 miliardi in favore della Grecia. Tra le altre novità dovrebbero esserci anche la riduzione dei tassi di interesse per i Paesi che ricevono prestiti dal Fondo europeo di stabilità finanziaria, Efsf, al 3,5% rispetto al 4,5% degli ultimi interventi, l'allungamento della scadenza dei prestiti ricevuti dall'Efsf da parte di Grecia, Irlanda e Portogallo da 7,5 a 15 anni, la possibilità da parte dell'Efsf di intervenire sul mercato secondario e di concedere linee di credito prudenziali ad altri Paesi della zona euro, dunque anche a Italia e Spagna.

©RIPRODUZIONE RISERVATA