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Questo articolo è stato pubblicato il 25 luglio 2011 alle ore 19:10.

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Piazza Affari inizia la settimana finanziaria con un pesante ribasso: il FTSE MIB ha ceduto il 2,48% (dopo aver guadagnato il 5% negli ultimi cinque giorni) con pesanti ribassi, in particolare fra i titoli bancari (che pesano per circa il 20% della capitalizzazione del listino milanese). Pesante l'andamento di Unicredit (-7%), Intesa Sanpaolo (-8,3%), Ubi Banca (-7,25%), Banco Popolare (-7,8%), Banca Mps (-7,3%), Fondiaria - Sai (-5,34%). In netta controtendenza Fiat Industrial (+5,34%) dopo la presentazione dei conti.

Tra le altre Borse europee, Parigi ha ceduto lo 0,77%, Londra ha chiuso praticamente invariata mentre Francoforte ha guadagnato lo 0,34 per cento. Pesante, allineata con l'andamento di Piazza Affari, la Borsa di Madrid, arretrata del 2 per cento. L'azionario di Italia e Spagna ha sofferto ancora una volta il cattivo andamento del mercato obbligazionario con gli spread tra i titoli governativi e il Bund tedesco a 10 anni (considerato il titolo più affidabile dell'Eurozona) tornati a marciare verso l'alto. Il differenziale tra BTp e Bund a 10 anni si è impennato da 260 punti base a 293, quello tra i bond spagnoli e il Bund oltre i 310 punti.

Annullate le aste di BTp ad agosto, confermata quella dei BoT
Intanto, il ministro dell'Economia e delle Finanza comunica che, considerata l'ampia disponibilità di cassa e le attuali ridotte esigenze di finanziamento, non effettuerà le aste dei titoli a medio-lungo termine di metà agosto. La cancellazione delle aste in calendario per la metà del mese di agosto raprresenta un decisione piuttosto comune adottata ogni anno dal Tesoro. L'asta del Bot annuale, invece, si terrà regolarmente.

Grecia e Usa spaventano i periferici
Gli investitori sono preoccupati per gli effetti del nuovo piano di salvataggio della Grecia, dopo che oggi Moody's ha tagliato ancora una volta il rating del Paese ellenico portandolo a un passo dal default, e, soprattutto, per le incognite sul debito statunitense.

Se entro il 2 agosto repubblicani e democratici non trovano un accordo sull'innalzamento del tetto al debito pubblico, il Paese rischia tecnicamente il default. Secondo l'Fmi senza accordo si rischia un forte shock. Questa notizia mette in secondo piano il dato positivo arrivato dalla pubblicazione dell'indice National Activity Index, misurato dalla Federal Reserve di Chicago, migliorato a giugno a -0,46 rispetto a -0,55 punti di maggio (dato rivisto). Secondo la Fed di Chicago l'economia sta lentamente migliorando, aiutata dalla forte ripresa di inizio di nuove case.

Wall Street in calo, stallo sul debito Usa
Chiusura in calo per Wall Street mentre prosegue lo stallo nelle trattative per alzare il tetto al debito pubblico. Al termine delle contrattazioni il Dow Jones cede lo 0,7%, lo Standard & Poor's 500 lo 0,64% e il Nasdaq lo 0,56 per cento.

Dollaro giù: euro a 1,44, yuan ai massimi sul biglietto verde
La tensione si riflette anche sul dollaro che perde colpi sulle principali valute. L'euro si è portato a 1,44 sul biglietto verde mentre lo yuan ha toccato i nuovi massimi contro il dollaro con un closing a 6,4450. Sul rapporto di cambio incide l'aspettativa di un ulteriore indebolimento della divisa statunitense. Anche il franco svizzero ha toccato un nuovo picco al record storico contro il dollaro a 0,8021.

Oro record a 1.624 dollari l'oncia
Il perdurare di un clima allarmistico sui mercati torna a sospingere le quotazioni dell'oro, il bene rifugio per eccellenza che ha segnato l'ennesimo record in avvio di settimana. Negli scambi elettronici sulla piattaforma del Cme Group, l'oncia d'oro è arrivata a superare quota 1.624 dollari, un nuovo massimo storico.

La Borsa di Shangai chiude a -2,9 per cento
Chiusura negativa anche per la Borsa di Shangai, in calo del 2,96 per cento. Il mercato azionario cinese ha segnato la flessione più significativa dal 17 gennaio, risentendo delle perdite delle società legate al settore ferroviario, a causa dell'incidente del Tgv che sabato sera ha causato la morte di 36 persone. Inoltre, il China Security Journal ha riportato che l'economia cinese si avvia a un graduale rallentamento nella seconda parte dell'anno. Male anche la borsa di Hong Kong (-3%), penalizzata dai timori sul possibile default del debito americano.

Chiusura in calo per la Borsa di Tokyo
Al termine delle contrattazioni della prima seduta settimanale il Nikkei, l'indice dei 225 titoli guida, ha registrato una flessione dello 0,81% a 10.050,01 punti, 82,10 in meno rispetto alla seduta precedente. Lo stallo delle trattative sul debito americano riporta in alto le quotazioni dell'oro come bene rifugio. Il metallo prezioso fa segnare un nuovo record storico a Singapore, dove passa di mano a 1.614,19 dollari, in rialzo dell'1,4%. Il precedente picco è stato toccato a 1.610,70 dollari lo scorso 19 luglio.

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